Giacomo Giorgio: “Terrificanti le disparità salariali tra attori. I gossip su di me? Tutti Falsi”
Giacomo Giorgio: “L'attore, intervistato da Fanpage.it, spiega cosa significhi affrontare un ruolo come quello di Ciro Ricci o quello di Enrico De Marchi. Ma non solo, spiega anche l'importanza di mantenere privata la propria sfera personale per chi fa un mestiere come il mio. La recitazione, però, è anche la chiave che mi permette di rimanere giovane e sul set della fiction Rai non nascondo di essersi divertito molto: ‘Ho girato alcune scene che non mi ricapiteranno mai più nella vita'.
La serie Belcanto e Mare Fuori hanno questa cosa in comune: il regista, gli attori, eccetera. C'è stato un movimento veramente all'unisono quasi sul set verso un'unica direzione, il divertimento insieme. Poi, è la chiave su Belcanto, ci siamo divertiti come dei pazzi.
Sì, moltissimo, moltissimo, perché devo dire che è un progetto che mi ha molto portato dentro, mi è trascinato completamente dentro. Appunto per questo senso di ribellione verso il potere, verso le persone, proprio del potere che appartiene anche a me, Giacomo attore e persona.
Diciamo che Belcanto racconta un'epoca lontana, ma che ha molti punti di contatto con il presente. Poi, vorrei chiedere guardando alla realtà di oggi, qual è una causa per cui sarò disposto a combattere con tutto me stesso, ma senza andare a scomodare troppe cose grosse. Mi viene in mente appunto problemi politici, sociali, come la non so disparità salariale tra uomo e donna nel mio mestiere, quantità terrificante. Ma anche proprio a livello di opportunità, non ci sono molti più ruoli per attori, attori maschi che attrici e tornando al Belcanto, sono fiero di essere una parte di una serie che invece è al femminile. Nel senso che effettivamente le tre grandi protagoniste di questa serie, anche se ci sono io, C'è Carmine, Recano, Vincenzo Ferrera, eccetera, Nicolò Galasso, le tre protagoniste sono tre donne. È una cosa che hai detto molto bella: il fatto che appunto in quest'epoca molto individualista, i prodotti migliori sono quelli dove c'è collaborazione, un esempio è proprio Belcanto. E posso fare anche l'esempio di Mare Fuori: Belcanto e Mare Fuori hanno questa cosa in comune: il regista, gli attori, ecceterà. C'è stato un movimento veramente all'unisono quasi sul set verso un'unica direzione.
Poi, una cosa che si dimentica spessissimo quando si parla del set, è il divertimento. Io incontravo anderenelli, ho giratoalcune scene che non mi ricapiteranno mai più nella vita. Il divertimento insieme è la chiave su Belcanto, ci siamo divertiti come dei pazzi.
Sì, ho sparato su un cavallo, su dei cavalli con dei fucili finti, con una gittata, ma sapete come se fossero fuochi d'artificio, mentre salivo dei gradoni, di questi pavoni ottocenteschi di marmo.
Il mio personaggio, Ciro, me lo porterai per tutta la vita. Hai detto tu stesso l'hai raccontato. E però vorrei chiederti se hai mai attestato alla sua cattiveria? Sì, in qualche modo, devo fare i conti con la mia cattiveria interna, nel caso di Enrico, con la mia poesia, i miei ideali, ma anche il mio senso di ribellione, la mia rabbia, la mia esplosività interiore. No, io devo dire trovo sempre molto interessante questo, perché mi consente di andare a indagare un po' meglio me stesso, conoscermi un po' meglio, mettermi davanti a uno specchio e capire che quella roba là che è venuta fuori è comunque roba mia e quindi va accettata.
Il mestiere dell'attore porta anche a esporsi molto, ma tendo a proteggere la mia sfera privata. Vorrei chiederti se è una necessità o è anche magari un modo per mantenere mistero attorno a me. Non c'è una vera verità per chi fa il mio mestiere deve rimanere assolutamente privata e personale, altrimenti non mi credete più se mi vedete nelle vesti di Enrico, di Federico, di Ciro, se conoscevate veramente come sono nella mia quotidianità, in dove vado a mangiare, in chi frequento e quant'altro non credete più. Poi, come faccio poi a gestire tutti i flirt che negli anni ti hanno attribuito? Grazie per l'attenzione.
In realtà, ho ignorato ognuno scrive quel che vuole, pensa quel che vuole. Quindi questi flirt non li confermo non li smentisci ma non sono assolutamente veri. Penso che una persona sia libera di frequentare nella vita i colleghi, le colleghe e non necessariamente se vai a cena con un'attrice, vedi che c'è un'amicizia tra uomo e donna, poi se in queste circostanze ci sia anche dell'altro, saranno fatti miei. Parlando un attimo sempre diciamo del del tuo percorso tu sei arrivato a Milano quando avevi 10 anni, eri molto piccolo e quindi vorrei chiederti quando hai sentito a questa città a Milano è successo molto scaramantico. C'è un rito che ti accompagna sul set, anche nella vita.
Sì, sì, cioè, eh, non lo posso dirti e sennò non vale più. Su tutti i set ho due oggetti che porto da sempre, da 10 anni a questa parte, saranno sempre là, sicuramente. Guarda quei due oggetti, saranno sempre là, un saluto. Spero a presto. Spero non siate annoiati, ma divertiti, ciao, Fanpage.”
