Gift: pop e funghetti
Dice TJ Freda dei Gift che «New York non è il posto giusto per le droghe psichedeliche. È tutto intenso, le cose si muovono velocemente, vieni sballottato qua e là… Preferisco tenermi le esperienze psichedeliche catartiche per i momenti speciali». La cosa non ha impedito a lui e ai suoi compagni di prendere qualche funghetto, «ma non siamo di quelle band che si fanno e poi si mettono a jammare, eh».Vengono da Brooklyn, sono in cinque e nel secondo album Illuminator fanno una specie di rock psichedelico pieno di ritornelli pop che può ricordare Cure, Spiritualized o Spacemen 3, a tratti anche My Bloody Valentine o Slowdive. Ma non chiamatelo shoegaze. «L'etichetta di band psichedelica ci andava stretta», dice il tastierista e chitarrista Justin Hrabovsky con una certa…