Gigi Buffon, l'intervista: la Juve, l'Italia, gli errori, i primi stipendi, la vita dopo il calcio
Gigi Buffon ha condiviso con Fanpage.it alcuni momenti della sua carriera, tra storie conosciute e aneddoti meno noti. Ha parlato dei suoi inizi, della sua crescita come portiere, delle sue esperienze con la Juventus e l'Italia e del forte legame che ha con Gigi Riva.
Ha raccontato di essere stato un ragazzino esuberante, che aveva l'audacia di affermare che sarebbe diventato presidente degli Stati Uniti e di essere disposto a fare “cagate” per affermare la verità. Ha confermato di non avere alcun rimpianto per la sua carriera, credendo di avere meritato gli successi che ha ottenuto e di non avere commesso errori.
Ha ricordato la sua prima stagione da professionista, dove riceveva lo stipendio sul conto dei suoi genitori, e come il padre lo stimolava a fare il portiere. Ha raccontato di essere stato “sconvolto” da una giornalista russa che gli chiedeva di essere paragonato a Lev Yashin, al punto di dire che “non mi hai ancora visto, ho appena iniziato la carriera, come fai a dire che sarò meno di Yashin?”.
Ha elogiato alcuni portieri italiani, tra cui Gianluigi Donnarumma e Luca Castellazzi, e ha espresso la sua fiducia nell'Italia che parteciperà ai Mondiali di calcio.
Ha anche riconosciuto il grande merito del proprio allenatore, Luciano Spalletti, che è riuscito a creare un clima di collaborazione e di armonia all'interno della squadra. Ha confessato di avere alcuni rimpianti, ma solo per le prestazioni non alte, non per gli errori che ha commesso.
In conclusione, Buffon ha espresso la sua soddisfazione per la sua carriera, ritenendo di aver meritato gli successi e di non avere commesso errori gravi. Ha affermato di non avere alcun rimpianto per non aver vinto la Champions League o il Pallone d'Oro, credendo di avere fatto tutto il possibile per raggiungere questi obiettivi.
