Gino Panaiia trovato senza vita nel Naviglio, il fratello: “Non meritava questo, qualcosa non torna”
Lutto profondo e sospetto nel coraggio del fratello di Gino Panaiia, 25enne scomparso da due giorni a Zibido San Giacomo, al cui cadavere è stato rinvenuto nel Naviglio Pavese. ” Non meritava questo, aspettiamo risposte, perché qualcosa non torna”, afferma il fratello Nicolò, il quale non riesce a comprendere perché l'amato fratello, dopo una lunghissima ricerca, è stato ritrovato morto. Il corpo di Gino non presentava segni di violenza, ma tra le domande del fratello ci sono tante. “Sai, solo non meritava questo. Non ho neanche riuscito a vicinare a mio fratello, perché comunque l'ho riconosciuto subito dal piede e dalla mano, e l'ho visto lì per terra. Mi fa strano che oggi è lì, dopo tutte ste ricerche delle forze dell'ordine, elicotteri e droni, salti fuori il cadavere. Non mi torna questo”.
Nicolò ricorda di aver ricevuto una chiamata della sorella Maria, avvisata dalla fidanzata di Gino, che gli informava della probabile identificazione del corpo. Il fratello si mette subito in macchina e giunge sul luogo del ritrovamento, ma non riesce a Vicinare al fratello, forse perché il corpo era già in avanzato stato di decomposizione. “Io poi alle 3 di mattina sono andato a cercare con la macchina, e non l'ho visto lì. Non capisco che giro potrebbe aver fatto mio fratello nell'acqua”, esprime il fratello arrive.Gino era un uomo da lavorare sodo, con un grande desiderio di costruire un futuro per sé e la sua famiglia. Il fratello ricorda la sua ultima conversazione con Gino, quando quest'ultimo gli disse: “Vorrei diventare come te, cioè avere un lavoro stabile e una famiglia, una casa, e vivere una vita come meglio credere”.
Nicolò è afflittivo e confuso, e non riesce a comprendere come il fratello, che ha sempre lottato per costruire il proprio futuro, potrebbe essere morto in modo tanto tragico. “Non si meritava questo, infatti il figlio che mi nascerà lo chiamerò come mio fratello, lo chiamerò Gilo”.