Gino Paoli, il cantautore genovese che ci ha regalato più di cinquant'anni di musica e poesia, ha recentemente compiuto il difficile traguardo dei 90 anni. Un anniversario che lo vedrà festeggiare con i suoi cari e le persone che ama, come lui non fa differenza tra un giorno qualunque e il suo compleanno. Ma nonostante l'età, Paoli non è mai stato uno a credere nel mito della vecchiaia, come dimostra il suo sorriso schietto e autentico.
La sua carriera musicale è iniziata nel 1959, quando esordì per l'etichetta discografica di Nanni Ricordi. Da allora, ha attraversato più di un decennio di musica italiana, caratterizzato da canzoni come “Sapore di sale”, “Il nostro caro bagaglio”, “La gatta” e “Il mare”, che hanno fatto parte del repertorio di altri grandi artisti della sua epoca, come Roberto Lauzi, Fabrizio De André e Gino Tenco.
Tra i suoi grandi amici, ci sono stati i poeti e i cantautori che hanno condiviso con lui la scuola musicale genovese. Un legame che si è formato grazie alla loro passione comune per la musica e la poesia. “Il mio mondo è fatto di poeti, di musicisti, di artisti che mi hanno accompagnato lungo il mio percorso”, racconta Paoli nel suo libro autobiografico “Cosa farò da grande. I miei primi 90 anni”.
Un libro che non è stato scritto per pubblicizzare la sua biografia, ma per rendere omaggio ai suoi errori e alle lezioni apprese lungo il cammino. “Volevo presentarlo come ‘un libro da non leggere' perché dentro ci sono proprio tutti i miei errori. Non ho mai voluto indossare maschere, ma sono quelli che mi hanno fatto crescere e rifarei tutto”, sostiene Paoli.
L'elemento fondamentale della sua biografia sono state le donne che hanno attraversato la sua vita. Donne come Ornella Vanoni, Stefania Sandrelli e, soprattutto, la sua adorata moglie Paola Penzo. “Le donne sono state il mio equilibrio, la mia forza, la mia ispirazione”, sostiene Paoli.
Ma nonostante la sua esistenza sia stata ricca di amore e creatività, Paoli ha anche conosciuto il dolore e la sofferenza. Nel 1963, si sparò per farla finita, ma la pallottola si fermò nel pericardio, lasciandolo con un proiettile incapsulato accanto al suo cuore. “Non rompe più le scatole facendo suonare il metal detector, deve essersi arrugginita”, ironizza nel suo libro.
Oggi, Paoli vive rintanato con la moglie Paola e circondato dai suoi affetti. Un po' orso, a volte ruvido, ma sempre schietto e autentico, come pochi. Nonostante l'età, non ha mai smesso di cantare e di scrivere canzoni, come dimostra il suo libro di poesie e racconti, “La lunga strada”, pubblicato nel 2019.
In questo difficile momento della sua vita, Paoli non si rassegna a rimanere in silenzio. “Vorrei ancora cantare, vorrei ancora scrivere, vorrei ancora vivere”, sostiene. E se non fosse per il proiettile incapsulato accanto al suo cuore, probabilmente oggi sarebbe ancora in scena, a cantare e a raccontare le sue storie ai suoi fan.
Ma, come lui stesso dice, “arriveranno i 91, se sarò ancora vivo…”. E se lo sarà, non ci sarà nulla che lo fermerà da continuare a cantare, a scrivere e a vivere la sua vita con la stessa passione e con lo stesso entusiasmo di sempre. Gino Paoli, il cantautore genovese che ci ha regalato più di cinquant'anni di musica e poesia, è un esempio di come la vita debba essere vissuta con schiettezza e autenticità.