GIORGIA MELONI ASFALTA LA SINISTRA DOPO AVER DETTO AGLI ITALIANI CHE…
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GIORGIA MELONI ASFALTA LA SINISTRA DOPO AVER DETTO AGLI ITALIANI CHE…

ASFALTA LA SINISTRA DOPO AVER DETTO AGLI ITALIANI CHE…

ASFALTA LA SINISTRA DOPO AVER DETTO AGLI ITALIANI CHE…

“Ringrazio l'impegno dei nostri parlamentari, grazie all'impegno delle associazioni di categoria, grazie al lavoro diplomatico del nostro governo, siamo riusciti in un'impresa che all'inizio era considerata impossibile, che oggi ci dà la possibilità di continuare a fare economia circolare senza distruggere le nostre aziende. Voglio dire qui per onestà intellettuale che ci hanno aiutato anche alcuni Parlamentari dell'opposizione a raggiungere questo importante risultato.

Solo che poi il Partito Democratico ha deciso di non candidarsi, difeso le nostre auto, difeso intere filiere della nostra economia, difeso i nostri Agricoltori, perché uno dei grandi nemici dei talebani verdi in questi anni è stata proprio l'agricoltura. Sembra un paradosso, però, secondo l'ideologia Green, l'agricoltura è nemica dell'ambiente e quindi per salvare l'ambiente bisogna ridurre l'agricoltura. Il problema è che gli europei, come il resto delle persone, hanno la cattiva abitudine di mangiare, quindi dovremmo importare cibo da altre parti del mondo dove ovviamente usano pesticidi e sostanze che da noi sono proibite.

Potremmo cominciare a mangiare tutti insieme insetti e carne prodotta in laboratorio, solo che noi banalmente non siamo d'accordo. Noi siamo schierati da sempre dalla parte dei nostri Agricoltori, dalla parte dei nostri pescatori, dalla parte dei nostri prodotti d'eccellenza. Abbiamo preteso che venisse scritto chiaramente in etichetta se un alimento contiene farine di grilli e insetti vari. Abbiamo fatto da apripista sulla battaglia contro la carne sintetica e mentre la sinistra italiana stava lì a derider, in Europa altre schieravano con noi.

Siamo riusciti a bloccare il nutriscore sul reale sistema di etichettatura a semaforo che avrebbe penalizzato le nostre eccellenze. Abbiamo difeso il nostro vino da chi voleva etichettarlo come dannoso per la salute. Senza distinzione tra uso e abuso, perché quella si deve fare sulle droghe, però sul vino, invece, quella distinzione non si deve fare.

Ci siamo battuti contro le norme sulle emissioni che volevano equiparare gli allevamenti alle fabbriche. Abbiamo ottenuto importanti modifiche alle norme più ideologiche della agricola comune, quelle che premiavano chi decideva di non coltivare anziché sostenere chi produceva garantiva la nostra sicurezza alimentare.

Il punto è che in questa Europa che troppo spesso tende a omologare ogni cosa, noi vogliamo difendere l'identità che per noi è tradizione, consapevolezza, civiltà. Ma in Italia è anche ricchezza, reputazione, ammirazione, perché fidatevi, nel mondo c'è tanta tantissima voglia di Made in Italy nell'agroalimentare, nell'artigianato, nella moda, nell'arredamento, nell'automotive e in tante filiere industriali.

Abbiamo ottenuto la terza sede del tribunale europeo dei brevetti a , che si occuperà di settori importanti. Ci permetterà di difendere al meglio la nostra proprietà intellettuale dalla contraffazione dalle pratiche sleali. Siamo stati il primo governo in Europa a provare i regolamenti attuativi delle nuove norme Ue sulle indicazioni geografiche dei prodotti artigianali e industriali.

Ma certo va fatto ancora molto molto molto in Europa per difendere il made in Italy per contrastare l'italian sounding, quei prodotti che nulla hanno di italiano ma che si spacciano per italiani per tentare di imporsi sui mercati mondiali a discapito di chi produce veramente in Italia. Vale per il formaggio, vale per l'abbigliamento, vale perfino per le automobili.

Abbiamo dedicato una parte importante, ben 12 miliardi del pnrr, risorse che siamo riusciti a liberare grazie alla nostra Costanza. Nonostante anche qui i gufi, quelli che Rauno contro, vi ricordate tutto quello che hanno detto in campagna elettorale, dopo che noi e la nostra assurda pretesa di rimodulare il pnrr, anche se intorno a noi il mondo era cambiato rispetto a quando il piano era stato scritto e l'Italia avrebbe perso i soldi del pnrr.

Peccato che oggi noi siamo la nazione più avanti in Europa per rate erogate e per progetti presentati, cioè noi non siamo più l'Italia che non riesce a spendere i fondi europei. Noi oggi siamo l'Italia alla quale altri governi chiedono aiuto per capire come si fa a spendere meglio i soldi europei. Un'altra Scommessa vinta da noi e persa dai gufi.

Possiamo difendere i nostri interessi italiani in Europa e dico di più, nel difendere quegli interessi che sono interessi comuni a quelli di molte altre nazioni in Europa. Noi potremmo rafforzare il ruolo dell'intero continente. Serve visione, serietà, serve orgoglio, però orgoglio non deve essere spocchia. Per riuscire occorre anche saper dialogare con tutti, serve comprendere le ragioni dell'altro, essere aperti a dare una mano quando è possibile, per pretendere aiuto quando è necessario.

Sono stata criticata spessa spesso in questo anno da destra e da sinistra perché parlo con tutti gli interlocutori, dalla sinistra perché dialogo con gli stati membri, questi signori della ZTL in Italia in Europa che chiamano i cosiddetti paesi di serie B. Solo che poi atteso che in Consiglio Europeo si vota all'unanimità, arrivato il momento in cui diciamo ‘si', era utile che qualcuno riuscisse ancora a farsi ascoltare da tutti per risolvere i problemi di tutti. Da qualcuno a destra, invece, vengo criticata perché parlo anche con i leader di famiglie politiche diverse dalla mia. E anche qui penso che sfugga una considerazione abbastanza banale: conta solo riuscire a portare a casa i risultati. Lo farò senza mai rinunciare alle mie idee, senza mai rinunciare a dichiarare le mie idee, senza mai piegarmi a cose che non condivido con franchezza, ma con rispetto, io lo stesso rispetto che pretendo è un rispetto che devo essere capace di dare”.


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