Giorgia Meloni dice che l’atteggiamento di Israele su Unifil è “ingiustificabile”
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Giorgia Meloni dice che l’atteggiamento di Israele su Unifil è “ingiustificabile”

dice che l'atteggiamento di Israele su Unifil è “ingiustificabile”

Eachine, pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti, io penso che non si possa considerare accettabile l'operato israeliano nel nostro confine con il Libano. È esattamente la posizione che l'Italia ha assunta con fermezza a tutti i livelli e la posizione che io, insieme al Governo italiano, ho ribadito al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

La garanzia della sicurezza dei nostri soldati è un priorità fondamentale per noi, sia quelli impegnati nella missione UNIFIL della Organizzazione delle Nazioni Unite, sia quelli impegnati nella missione MIBIL, bilaterale tra l'Italia e Israele. Inoltre, la comunità internazionale ha contribuito per anni alla stabilità lungo il confine israelo-libanese con la creazione di zone di stazione internazionali e la presenza di peace-keeping units. È comprensibile che ci preoccupi l'instabilità recentemente registrata in quella zona, ma ciò non giustifica la risposta israeliana che abbiamo considerato inaccettabile.

L'atteggiamento delle forze israeliane è del tutto ingiustificato e rappresentato una palese violazione di quanto stabilito dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che chiama a mantenere la pace e la stabilità in quell'area. È fondamentale che Israele rispetti i principi di quel testo e i vincoli previsti dal Consiglio di Sicurezza, nonché le conclusioni dei rapporti delle Nazioni Unite sull'attività delle forze armate israeliane nel settore.

Non vogliamo che la situazione esistente in quel confine influisca sulla sicurezza e sulla stabilità della regione e del mondo intero. Vorremmo un esito negoziato all'allestimento di un processo di pace politico da parte di Israele con le parti interessate, compresa la Libia, in modo da poter ripristinare la situazione precedente e assicurare la stabilità del confine tra Israele e Libano.

Ritengo che uno dei requisiti principali per raggiungere questo obiettivo sia il ritorno alla strategia del Dialogo e del negoziato, anziché all'utilizzo della forza e della violenza. Spero che Israele sia in grado di comprendere la gravità della situazione e di rispettare i diritti delle altre parti interessate, facendo ciò che è meglio per la stabilità e la pace in quella zona e nel mondo intero.

La garanzia della sicurezza dei nostri soldati non può essere garantita solo attraverso un atteggiamento di forza e di minaccia, ma anche attraverso la diplomazia e il dialogo. Spero che Israele riconosca che noi non siamo contro di loro, ma per la stabilità e la pace in quell'area. È l'istinto civile che ci spinge a pregare per la pace e per la stabilità in quella zona e in tutto il mondo.


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