GIORGIA MELONI IN LACRIME: SHOCK DOPO IL DISCORSO CHE HA SORPRESO TUTTI
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GIORGIA MELONI IN LACRIME: SHOCK DOPO IL DISCORSO CHE HA SORPRESO TUTTI

IN LACRIME: SHOCK DOPO IL DISCORSO CHE HA SORPRESO TUTTI

in lacrime: Shock dopo il discorso che ha sorpreso tutti

Purtroppo dobbiamo ammettere che, da sole, non possiamo fare niente. Nessuno di noi può fare nulla da solo. Possiamo solo agire insieme, con le caratteristiche peculiari, anche con le loro difformità, con le loro difficoltà e i loro limiti. Tolkien ce l'ha insegnato, proprio come abbiamo citato mille volte, non lo farò ancora oggi. In sintesi, il nano, l'elfo, l'uomo, ognuno porta con sé il proprio valore aggiunto, il proprio sapere, la propria differenza. È esattamente questo che fa delle comunità. Allora, oggi, ripartiamo da qui e, da oggi, passiamo all'offensiva.

Noi vogliamo diventare sfidanti, sfidanti fino al midollo, non ci poniamo limiti. Non siamo qui per dire che saremo un movimento di opposizione, siamo qui per dire che abbiamo fatto bene oppure, siamo un movimento di governo e saremo un movimento di governo. Vogliamo rilanciare la Nazione, vogliamo darle risposte, non ci interessa sventolare la bandiera per fare testimonianza. Le bandiere si costruiscono con idee, altrimenti non sono utili a nessuno.

Noi passiamo all'offensiva, rafforzeremo il nostro livello organizzativo. Non starò qui a esporre questioni interne al partito. Rafforzeremo il nostro livello organizzativo, c'è gente che ha avuto stellette che non ha bene utilizzato. C'è gente che non ha avuto stellette, ha lavorato benissimo. Facciamo che li sostituiremo, ma Surely?

Inoltre, mi piacerebbe che Fratelli d'Italia 2.0, in questa seconda fase, avesse anche un livello culturale. Noi, nel tentativo di sopravvivere, diciamo così, di costruire quello che eravamo, forse non abbiamo avuto la possibilità e il tempo di concedere quanto avremmo voluto all'elaborazione di una realtà in continua evoluzione. Ha la capacità di mettere insieme persone, pensatori, che vogliono darci un aiuto. Lo dico anche a quelli che ci criticano, perché ci criticano soprattutto perché è il compito di chi studia, chi legge, chi ama scrivere. Se vorresti portare legna al fuoco delle nostre idee, sei ben accetto, cari pensatori, intellettuali, studiosi.

Abbiamo letto alcune analisi interessanti, inclusive una del professor Cristine, ieri sulla verità, mi è piaciuta molto la capacità che ha avuto di capire cosa significasse il nostro appello ai Patrioti, non è l'affettuosa ripresa delle Surely patrie del Risorgimento, è una scelta fatta oggi per domani. È la scelta di difendere un'italia quotidiana, moderna, che esiste, non è l'Italia degli Eroi, è l'Italia delle persone, è l'Italia dei contadini che coltivano la terra, come facevano i loro nonni e come faranno i loro nipoti. È l'Italia del militare che porge gli occhali a una bambina irachena e, in cuor suo, sa che potrebbe essere il suo ultimo gesto. È l'Italia di quella suora che assiste un malato quando tutti i parenti, incluso, sono scappati via. È l'Italia del meccanico Ferrari, perché per scrivere il futuro non bastano i titoli di studio, serve la passione, il coraggio, la visione. È l'Italia delle parole laiche di Sant'Agostino e dei versi sacri di tanti Alighieri. È l'Europa di l'Italia di Modugno, del Festival di Sanremo, delle cose semplici, nonché dei panni stesi nei quartieri popolari, è l'Italia semplice del burbero e del Sud,è l'Italia del pianto di Gianluigi Buffon, perché per noi italiani, non sarà mai solo un gioco.

Questa è l'Italia che noi vogliamo difendere, l'Italia che noi vogliamo costruire. Allora, a quell'Italia, noi daremo risposte a coloro che ci vorrebbero senza patria, senza famiglia, senza religione, perfino senza sesso. Noi rispondiamo con la parola identità, se il centrodestra, nel '94, ha trovato la sua sintesi attorno alla parola libertà, sulla quale ha costruito tutto il suo programma, noi credo che stavolta il centrodestra debba trovare l'unità attorno alla parola identità, perché, in questo tempo della , difendiamo l'identità, vale per la estera, per la politica economica, industriale, per gli asset privilegiati, come la cultura, il turismo, l'ambiente, l'agricoltura, sono tutti gli ambiti che hanno la possibilità di svilupparsi e imporsi sui mercati solo se noi siamo capaci di difendere l'identità.

Questo è la proposta che faremo al tavolo del centrodestra, non più casa delle libertà, casa delle identità, dell'identità. Guardate, faremo di tutto per costruire una coalizione di centrodestra, perché noi vogliamo vincere le elezioni e dare all'Italia un governo dignitoso.

Fatemela anche dire che le coalizioni non si fanno per forza, la coalizione si fa se ci sono le condizioni per farla, altrimenti ci sono altre strade. E voglio dire con chiarezza e umiltà che a chi ha pensato per diverso tempo che noi potevamo essere diciamo più figli di un Dio minore della coalizione, dovete fare i conti con Fratelli d'Italia. È finito il tempo in cui veniamo considerati i figli di un Dio minore. Noi non saremo un movimento che va a rimorchio, che accetta le condizioni imposte da altri, che entra in uno strapuntino. Noi siamo state e siamo la forza trainante del centrodestra. In diverse occasioni, perché la nostra forza è guardare all'interesse dell'Italia, più che all'interesse del partito. Lavoreremo per costruire una coalizione di centrodestra per vincere le elezioni, sperando che le condizioni ci siano, ne abbiamo dettoieri una condizione di chiarezza, programma sintetizzato in un punto. Gli italiani al primo punto, vogliamo il più imponente piano di sostegno alla natalità che si sia visto nella storia millenaria dell'Italia. Vogliamo una condizione di coerenza, si direbbe semplificando, un patto antiinciucio. Insomma, la chiarezza che i voti dati dai cittadini a questa coalizione non possano servire in nessun caso per fare governi con gente di sinistra, sia chiaro che per gente di sinistra, intendo tanto il Partito Democratico quanto il Movimento 5 Stelle. Una condizione di onestà, abbiamo detto e ripetiamo, dall'alto di chi sul tema dell'onestà non ha nulla da imparare dagli improvvisati del Movimento 5 Stelle, governati qualcosa bene prima di gridare onestà, onestà, e fare i palatini di qualcosa che non abbiamo attraversato, non possiamo fare ciò che facciamo noi, ma Surely?

Vogliamo liste pulite, selezione delle candidature, istituendo un comitato di persone al di sopra di ogni sospetto, che vagli cui tutte le candidature. E allora, vorremo i sintesi sui programmi, questo abbiamo fatto un lavoro, facciamo la nostra parte ogni giorno. Voglio fare due appelli, uno a e uno a . A , vorrei chiedere di lavorare insieme a una riforma costituzionale che dica presidenzialismo e federalismo, che metta cioè in piedi l'idea di un federalismo patriottico, non vuole dividere ma unire l'Italia. E a , che da Presidente del Consiglio italiano è stato rimosso con una manovra architettata dalle consorterie europee proprio perché quel governo aveva difeso troppo gli interessi nazionali italiani e che curiosamente considera quelli che lo hanno rimosso come suoi alleati. A Silvio Berlusconi, vorrei chiedere se è d'accordo a mettere nella nostra Costituzione una clausola di suprema forza per dire che la costituzione italiana viene prima delle norme europee e che noi non accettiamo più norme europee fatte contro gli interessi italiani. Crederei che entrambi potrebbero dire di sì, avremmo dimostrato ancora una volta che cerchiamo le sintesi, cerchiamo di risolvere i problemi, non di crearli. Questo è ciò che abbiamo costruito, questo è ciò che stiamo costruendo oggi, inizia una seconda fase di Fratelli d'Italia, e non poteva che esserci in questa seconda fase e vado alla conclusione, anche un simbolo nuovo per Fratelli d'Italia, abbiamo scelto di fare una modifica di questo simbolo del nostro simbolo, di togliere da quel simbolo l'Alleanza nazionale, dove pure abbiamo fatto politica con amore e con convinzione, perché da oggi non siamo più solo gli eredi di quell'esperienza. Abbiamo scelto, in questo stesso simbolo, di mantenere la fiamma tricolore, ma NON abbiamo più la stessa differenza: questo simbolo dice che noi oggi non siamo più solo gli eredi di Alleanza nazionale. Il che noi facciamo da oggi è il nostro pezzo di strada nella storia, non è più la prosecuzione di ciò che hanno fatto gli altri, è ciò che noi sapremo fare. Non avremmo potuto togliere la fiamma, perché come quella bella frase di Tolstoj che dice: come una fiaccola ne accende un'altra e si trovano accese mille fiaccole, insomma, grazie a tutti, siamo pronti a giocare la nostra partita, abbiamo idee, gambe, cuori, a volontà in questa sala fuori da qui, Vorrei dire a tutti, non ci sottov, noi siamo un capriccio, siamo un capriccio della storia e della politica, Noi siamo carne, sangue, passioni di qualcosa che viene da lontano e che andrà ancora più lontano, Noi siamo la storia e la cultura politica, siamo le idee, la loro realizzazione, siamo il passato che serve al futuro, Noi siamo la coerenza che non è stata mai tradita, siamo le scarpe piene di fango e le mani pulite, Noi siamo la destra autonoma, libera, capace di costruire una sua proposta diversa da quella di tutti gli altri, ma con la quale tutti gli altri dovranno fare i conti, Noi siamo qui oggi e saremo qui domani e quando non ci saranno più i nostri figli e quando non ci saranno i nostri nipoti, perché questa storia non finirà mai. Viva Trieste, Viva l'Italia, Viva Fratelli d'Italia, grazie.


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