giorgia meloni va alla guerra in europa contro il green deal, sostenuta da confindustria. ma…
in , ,

giorgia meloni va alla guerra in europa contro il green deal, sostenuta da confindustria. ma…

La presidente del Consiglio, , ha annunciato la battaglia per rivedere il piano di transizione energetica, fortevoluto dai Verdi e dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il nuovo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha chiamato in causa il Green Deal, definendolo “impregnato di troppi errori” e “disastroso” per l'industria italiana. Meloni ha risposto schiacciando la palla, annunciando che il governo italiano si impegna per correggere queste scelte.

Confindustria è sempre stata filogovernativa, ma la sintonia è coreografata e evidente come mai in tempi recenti. La consonanza quasi a tutto campo ha nell'opposizione alle politiche europee per la transizione il suo centro. Il Partito Popolare spinge per rivedere il Green Deal, mentre Von der Leyen ha promesso che gli obiettivi ambientali saranno perseguiti lasciando alle imprese la scelta delle tecnologie e con un piano industriale per sostenerle, ad oggi assente.

Il rapporto Draghi raccomanda di conciliare decarbonizzazione e competitività: che finora non sia successo si vede soprattutto nel settore dell'auto, dove lo stop al motore termico nel 2035 si accompagna a vendite elettriche al palo e all'avanzata dei produttori cinesi, mettendo a rischio l'intera filiera. Il ministro per le imprese Adolfo Urso presenterà la proposta per aprire una discussione subito per rivedere tempi e modi del passaggio alle auto a batteria, rinviando il 2035.

Il primo banco di prova per l'assalto del governo al Green Deal sarà l'auto. Meloni deve muoversi con cautela anche per non mettere in difficoltà Raffaele Fitto, che deve superare l'esame in Parlamento da neo commissario. La presidente del Consiglio ha detto che “l'Europa confonde politiche ambientali autoreferenziali con politiche industriali per la crescita”, e che l'Italia deve cambiare marcia anche l'Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose.

Il leader degli imprenditori ha evitato temi delicati come l'autonomia differenziata, su cui la base degli imprenditori è spaccata quanto il resto del Paese. Ha limitato al minimo le richieste in vista della legge di Bilancio, chiedendo solo di “rendere permanente il taglio del cuneo fiscale”, ben sapendo che i margini stretti permetteranno solo un altro rinnovo annuale.

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0