Giovane donna sbranata e uccisa a Latina: cosa potrebbe spingere un cane ad attaccare?
“L'omicidio di Patricia Masithela, 29 anni, uccisa da un gruppo di cani nella periferia di Latina. La donna era stata aggredita nel giardino di una villetta dove viveva un conoscente, mentre il proprietario dei cani non era presente. I cani, già segnalati per comportamenti aggressivi, erano stati mantenuti in condizioni di degrado.
Come etologa e divulgatrice scientifica, ho analizzato con l'aiuto di Luca Spennacchio, istruttore cinofilo, le motivazioni che hanno portato a tragedie come questa. Gli anni di esistenza dei cani, la loro razza, la loro storia di aggressioni precedenti, il loro stato di salute e il contesto in cui vivono nella casa in cui si è verificata l'aggressione sono tutti fattori che possono influire sul comportamento dei cani.
La territorialità è un classico esempio di motivazione che può portare i cani a comportarsi in modo aggressivo. I cani, infatti, tendono a essere protettivi verso il loro spazio vitale e possono reagire violentemente se sentono che qualcuno minacci la loro proprietà. Ciò vale soprattutto per alcune razze come i molossoidi, in cui la selezione genetica ha amplificato la motivazione territoriale.
Situazioni di stress e degrado possono anche influire sulla creatività dei cani. I cani in condizioni di stress e degrado possono essere più reattivi e aggressivi. Inoltre, l'ambiente notturno può aumentare il livello di allarme percepito dai cani, il che può portarli a reagire in modo più violento.
Infine, la gestione dei cani è fondamentale. Gli hiatus nella gestione dei dovrebbero essere evitati e gli allevatori dovrebbero essere adeguati alla gestione degli animali. La società dovrebbe lavorare per creare un consenso tra gli insegnamenti teorici e i comportamenti empirici del maneggio pubblico e privato come custodi di questi animali per prevenire tragedie come quella di Patricia Masithela.
Ringrazio il supporto scientifico di Luca Spennacchio.”
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