Giovani e pistole, padre Zanotelli: “La Napoli bene odia le periferie, è estremamente pericoloso”
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Giovani e pistole, padre Zanotelli: “La Napoli bene odia le periferie, è estremamente pericoloso”

Giovani e pistole, padre Zanotelli: “La bene odia le periferie, è estremamente pericoloso”

Padre Alex Zanotelli, un sacerdote napoletano noto per la sua attività nella riqualificazione delle periferie e per la sua vicinanza ai più deboli, ha analizzato il fenomeno della diffusione delle armi tra i giovani e del dilagare dei fatti di sangue tra i minori. Ha espresso la sua profonda commozione per la morte di Emanuele Tufano e di Genny Cesarano, due ragazzi di 15 e 17 anni rispettivamente, uccisi da armi da fuoco.

Zanotelli ha accusato la borghesia napoletana, i potenti e gli intellettuali della città di avere un disprezzo totale verso le periferie, come se fossero “esseri inferiori”. Questo, a suo avviso, è estremamente pericoloso, poiché gli intellettuali e i potenti hanno il dovere di rispondere alle esigenze delle periferie, ma invece sembrano non interessarsi ai problemi delle aree più povere della città.

Il sacerdote ha anche espresso la sua rabbia e la sua disperazione per la situazione, accusando le istituzioni di non prendere sul serio il problema e di non avere una vera per rispondere alle esigenze delle periferie. Ha anche criticato la tendenza a puntare solo sulle armi per risolvere il problema, sostenendo che la vera soluzione è di affrontare la Camorra, che è il vero problema alla base dei fatti di sangue.

Zanotelli ha invitato i giovani di a prendere coscienza della situazione e a cercare di cambiare il sistema. Ha esortato i giovani a non abbandonare la scuola e a studiare, e a creare movimenti popolari che possano scuotere la città. Ha detto che i giovani hanno la forza e il coraggio per fare la differenza e cambiare la città.

In sintesi, il discorso di Padre Zanotelli è stato un appello alla coscienza dei giovani napoletani, invitandoli a prendere atto della gravità della situazione e a cercare di cambiarla. Ha accusato la borghesia e gli intellettuali della città di non interessarsi ai problemi delle periferie e ha invitato i giovani a prendere l'iniziativa per cambiare il sistema e creare una città più giusta e più equa.


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