Giuli: “Spendere più in cultura per difendersi dalla guerra e dal riarmo”
L'esperienza di Giuli nel Consiglio Europeo della cultura a Bruxelles è stata significativa. Durante una colazione riservata e di lavoro, Giuli ha fatto due osservazioni importanti. La prima è stata la mancanza del seggio dell'Africa,-che non è logico lavorare in termini culturali continentali se non si includono gli stati africani. La seconda osservazione è stata la scarsità del budget europeo per la cultura, arrivato a 2,4 miliardi per il periodo 2021-2027, a giudizio di Giuli, molto poco, considerando le intenzioni di ragionare in termini continentali.
Giuli ha poi ripreso l'idea sull'eurobond, idea di mutualizzare il debito, e ha suggerito di estendere questo concetto anche alla cultura, creando un “euroculturabond”, un fondi che i Paesi membri della UE potrebbero destinare alla cultura, come forma di deterrenza contro le autocrazie e i despotismi asiatici. In questo modo, i Paesi potrebbero disposizionare una quota della spesa per il riarmo e la difesa in cultura, evitando di usare le armi e proteggendo le popolazioni da conflitti futuri.
Giuli ha anche criticato il Ministero per l'economia, sottolineando che il problema non è quello di aumentare la spesa per la cultura, ma di riconoscere l'importanza della cultura come forma di difesa e sviluppo per la società. Inoltre, Giuli ha affermato che è necessario uscire da una logica troppo piccina e ragionare in termini continentali, considerando l'Africa e i suoi stati membri.