Giuliana Sgrena, ‘In una parola, chi era Calipari per me. L’uomo che mi ha salvata”
Ecco il testo della giornalista Giuliana Sgrena che racconta la sua esperienza con Nicola Calipari, l’uomo che l’ha salvata dal rapimento a Baghdad il 4 marzo 2005 e che ha perso la vita per proteggerla:
“Quando racconto di quel 4 marzo 2005 a Baghdad, descrivo un attimo di salvezza e, subito dopo, una perdita che non si può dimenticare. Nicola Calipari mi ha accompagnata fuori dal rapimento, mi ha difesa con il suo corpo, sacrificando la sua vita.
Nicola Calipari era una persona che ho conosciuto per pochi minuti, ma che subito mi aveva dato molta solidarietà, generosità e capacità di essermi vicino. Mi aveva parlato e mi aveva detto “Sono amico di Pierre” (il mio compagno), quindi mi aveva dato un attestato di fiducia. Io mi potevo fidare di lui in quel momento.
Poi, a un certo punto, ci hanno sparato a 900 metri dall’aeroporto. Ero sotto shock, non riuscivo a realizzare la mia nuova situazione. L’autista ha detto “Siamo a 900 metri dall’aeroporto” e io ho pensato “Allora è vero, andiamo all’aeroporto, prendiamo l’aereo per tornare in Italia”. Ma nello stesso tempo ha urlato “Ci stanno attaccando!”.
Non riuscivo a capire che potesse attaccarci in quella zona controllata completamente dagli americani. Erano gli americani che ci stavano attaccando, soprattutto hanno ucciso Nicola Calipari. Quindi io quella sensazione di essere libera non ho mai potuto provarla, non ho mai potuto goderne. Io non ho potuto essere felice della mia liberazione perché è costata la vita a Nicola Calipari.
Se dovessi descrivere Nicola Calipari con una parola, direi che era un eroe. Una persona che ha sacrificato la sua vita per salvare la mia, una persona che ha mostrato fedeltà, coraggio e generosità fino alla fine.”

