“Giustizia per Manuel” ucciso per un paio di cuffie: in 500 alla fiaccolata per le vie di Rozzano
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“Giustizia per Manuel” ucciso per un paio di cuffie: in 500 alla fiaccolata per le vie di Rozzano

“Giustizia per Manuel” ucciso per un paio di cuffie: in 500 alla fiaccolata per le vie di Rozzano

Era una notte di venerdì, quando la tranquillità della città di Rozzano venne improvvisamente turbata da un episodio tragico. Un 31enne, Manuel Mastrapasqua, tornava a casa dal lavoro quando, in improvviso, fu vittima di un oltraggio violento: finì per perderla la vita in seguito a una coltellata. L'assassino, un concittadino di 19 anni, confessò di aver commesso il crimine per rubare le cuffie a Manuel.

La notizia della morte del giovane uomo scatenò un'onda di shock e di rabbia tra la popolazione locale. Non solo i parenti e gli amici di Manuel, ma tutti i cittadini di Rozzano, si sentirono colpiti da quel tragico avvenimento. La sera seguente, un gruppo di persone si radunò spontaneamente per una fiaccolata, con al centro un cartello dove si leggeva “Giustizia per Manuel”. Marika, sorella di Manuel, partecipò alla manifestazione, insieme al sindaco Gianni Ferretti e a moltissime persone che esprimevano la loro disperazione e la loro determinazione a vedere giustizia fatta.

La fiaccolata partì dal municipio e arrivò fino alla fermata dei tram, proprio di fronte alla casa di Manuel, dove l'uomo era stato accoltellato. Durante la manifestazione, i presenti della fiaccolata urlarono a più riprese “Giustizia per Manuel!” e commemorarono il tragico evento confessando che “non si può morire per una cuffia”.

In questo contesto, il sindaco Gianni Ferretti e altri esponenti politici civici esprimettero la loro preoccupazione per la crescente ondata di violenza e di criminalità che stava colpendo la città di Rozzano. “Era un mio collega, un mio ex collega, un bravo ragazzo”, disse il sindaco, illustrando la sua determinazione a lottare contro la violenza e a creare un ambiente più sicuro per i cittadini.

La manifestazione rievocò anche la storia di un'epoca in cui Rozzano era un paese tranquillo e vivibile, ma che oggi è diventato “un luogo quasi invivibile”. Come ricorda Gianni Ferretti, “dei breve della storia abbiamo avuto difficoltà, ma non si doveva morire così, tornando dal lavoro e perdere la vita solo per rubare qualcosa”. La fiaccolata si concluse con una preghiera per il futuro, rivolgende un appello agli adulti di essere modelli positivi per i ragazzi e di aiutare questi ultimi a costruire relazioni positive e sicure.


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