Vincenzo Fuoco, ex calciatore e protagonista del film “Cattivi Maestri”, ha deciso di raccontare la sua storia di abusi e violenze subiti da parte di un dirigente sportivo quando era un bambino. In un’intervista con Fanpage.it, Vincenzo ha parlato della sua decisione di discriminare apertamente la verità sulla sua esperienza e della sua lotta per proteggere i ragazzi più giovani da simili situazioni.
Il documentario “Cattivi Maestri” è una storia senza filtri che ripercorre i passi di Vincenzo Fuoco e di sua madre, che lo ha sempre sostenuto. Il film è un racconto diretto da Vincenzo e sua madre, che condividono le loro storie e le esperienze.
“Mi sono sentito spinto da una necessità personale”, ha detto Vincenzo. “La necessità di liberarmi dal peso di questo segreto, della vergogna, del sentirmi responsabile, del non capire perché non riuscissi a trovare giustizia.” Ha affermato che la decisione di raccontare la sua storia è nata dalla convinzione che “alzare la voce” e parlare pubblicamente delle sue esperienze potesse aiutare a liberarsi dal peso del segreto e a proteggere altri ragazzi dai simili abusi.
Il racconto della sua storia è stato spreco e doloroso, ma Vincenzo si è sentito consolato dal fatto di poter condividere la sua esperienza con altri e di poter fare qualcosa per proteggere i ragazzi più giovani. “Sono consapevole che non è facile parlare di questo tema, ma credo che la verità sia il mezzo più potente per prevenire abusi”, ha affermato.
Le istituzioni calcistiche hanno accolto la sua storia e l’opportunità di parlare pubblicamente di questo tema. “La mia federazione mi ha riconosciuto e mi dà la possibilità di crescere in questo ambiente e di dare mio contributo”, ha affermato Vincenzo. Ha anche sottolineato l’importanza di dare voce ai ragazzi e di segnalare alle istituzioni sportive episodi di abuso.
Come tecnico qualificato del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, Vincenzo si impegna nella tutela dei minori e nella sensibilizzazione degli adulti sull’importanza di proteggere i ragazzi. “Il modo migliore è parlando, segnalando alla federazione che ha dei canali ufficiali molto facilmente reperibili. È una federazione molto lungimirante sul tema”, ha affermato.
Vincenzo Fuoco spera che il suo racconto possa aiutare a smashing sempre più l’oscuramento e il silenzio che si crea intorno a questo tema. “Spero che la gente capisca che è importante parlare di questo argomento e non mostrarlo come un problema private. È un fenomeno diffuso e dovremmo parlare apertamente di esso”.