Gli agricoltori europei riusciranno a salvare il ciclo dell’acqua?
L’agricoltura europea è alle prese con un’emergenza idrica: ogni anno il 30% dell’Unione Europea è colpito da carenze idriche e meno del 40% dei corsi d’acqua è in buone condizioni ecologiche. La causa principale di questo problema è l’agricoltura stessa, che è sia vittima che responsabile della compromissione del ciclo idrico dell’UE.
Per affrontare questa sfida, alcuni agricoltori europei stanno adottando pratiche più sostenibili e efficienti per la gestione dell’acqua. In Portogallo, ad esempio, la tenuta Esporão sta conducendo una ricerca sull’uva più resistente alle condizioni climatiche estreme e sta utilizzando sonde sotterranee per monitorare l’umidità degli appezzamenti e ridurre l’irrigazione.
In Irlanda, il progetto “Farming for Water” promuove le buone pratiche agricole per proteggere la qualità dell’acqua. Gli agricoltori stanno creando zone cuscinetto tra fiumi e campi coltivati e utilizzando piante che fungono da filtri per ridurre le perdite di sedimenti e nutrienti.
La direttiva europea sui nitrati impone agli stati di designare le zone vulnerabili e di limitare la diffusione degli input. Gli agricoltori stanno lavorando per ridurre l’impatto dei fertilizzanti e dei pesticidi sui corsi d’acqua e stanno adottando pratiche più sostenibili per la gestione dell’acqua.
L’Unione Europea ha come obiettivo di migliorare l’efficienza idrica del 10% entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario un impegno condiviso da parte degli agricoltori, dei governi e delle istituzioni europee per proteggere la qualità dell’acqua e garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura europea.

