Gli scout cacciati dalle chiese di Napoli: “Preferiscono i soldi del turismo al volontariato”
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Gli scout cacciati dalle chiese di Napoli: “Preferiscono i soldi del turismo al volontariato”

Gli scout cacciati dalle chiese di : “Preferiscono i soldi del turismo al volontariato”

A , l'AGESCI, una delle principali associazioni di scout, ha recentemente inviato una lettera aperta ai Sindaci e ai Vescovi delle diocesi di Napoli e Pozzuoli per denunciare la progressiva perdita delle sedi degli scout nelle parrocchie del territorio. Molti gruppi dell'AGESCI hanno infatti perso la propria sede o sono costretti a un annoso pellegrinaggio tra le parrocchie per chiedere ospitalità per le loro attività.

Tra i gruppi storici che hanno perso la propria sede, ci sono quelli di Chiaia, che dopo 60 anni ha dovuto lasciare l'Istituto Pontano, struttura di proprietà dei gesuiti, e quello del Vomero, che dopo 40 anni si appresta a lasciare la parrocchia di via Aniello Falcone dei francescani.

Il motivo è sempre lo stesso: gli ordini religiosi e le parrocchie hanno bisogno di mettere a reddito il loro patrimonio immobiliare e gli scout non portano soldi, anzi sono un peso. Al loro posto, trovano spazio attività più redditizie, in particolare quelle legate al turismo e alla ricettività.

I ragazzi scout della GES di Napoli stanno perdendo le loro sedi. Sono 13 gruppi che accolgono circa 1000 ragazzi dai 8 ai 20 anni e ci sono 200 adulti volontari. Negli ultimi anni, hanno riscontrato parecchia difficoltà a trovare spazi adeguati per svolgere le loro attività educative. Due gruppi tra quelli più storici sono stati invitati a lasciare le loro sedi.

Il gruppo scout Napoli 2, nato al Pontano sul Corso Vittorio Emanuele 60 anni fa, ha perso la sua sede dopo 60 anni. La struttura è di proprietà dei gesuiti, ma è affidata a una società privata. La società non ha più sostenuto la presenza degli scout e li ha invitati a lasciare il luogo.

Analogamente, il gruppo scout del Vomero, nato in una parrocchia del Vomero, ha perso la sua sede dopo 40 anni. La struttura era stata affidata dal parroco, ma il nuovo parroco ha deciso di utilizzarla per eventi e li ha invitati a lasciare il luogo.

L'idea è che è difficile oggi trovare spazi per il volontariato, soprattutto in città preda di turismo. Ogni ente religioso, ogni società, ogni ente pubblico fa delle scelte che sono legittime, ma bisogna capire quali sono gli obiettivi che si perseguono.

La lettera aperta ai Sindaci e ai Vescovi è stata scritta per evidenziare la situazione attuale dei gruppi scout in generale a Napoli, dove gli spazi dedicati ai giovani sembrano ridursi sempre di più.


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