gnam gnam, la destra si e’ pappata la galleria nazionale d’arte moderna di roma!
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gnam gnam, la destra si e’ pappata la galleria nazionale d’arte moderna di roma!

La sconfinata imbizzarrata della destra nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna di . La saga “Eventi di Governo alla Gnam” non ha fine. Dopo la mostra su Tolkien e la presentazione del libro di Italo Bocchino, il 23 ottobre il museo ospiterà la festa del quotidiano “Il Tempo” della famiglia Angelucci, con la presenza di , invitata insieme ad altri Fratelli d'Italia e, ovviamente, colleghi leghisti del deputato Antonio Angelucci.

Questo evento non è un caso. Non è un caso che qui sia stata organizzata la presentazione del libro di Italo Bocchino, ex deputato e direttore del Secolo d'Italia, un esponente della destra. Tanto è vero che tre su quattro componenti del comitato scientifico hanno dimesso i loro incarichi. Esperti della storia dell'arte come Augusto Roca, Stefania Zuliani e Federica Muzzarelli hanno detto addio al Museo il 9 ottobre.

La decisione è stata presa “alla luce della culturale recentemente adottata dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, le cui linee non sono state definite attraverso un sereno confronto con il Comitato Scientifico”. Significa che da quando si è insediata la direttrice Renata Maria Mazzantini non sono stati mai convocati, se non una volta su loro richiesta.

Silenziosi, ignorati mentre veniva organizzata la mostra sullo scrittore britannico Tolkien, padre del fantasy, ma soprattutto il preferito di Meloni. C'era anche lei all'inaugurazione organizzata dall'allora ministro Sangiuliano, protagonista di una lunga storia di nomine e confronti. La presentazione del libro si è tenuta in pieno giorno, con i visitatori nel Museo. I lavoratori che hanno chiesto alla direttrice di annullare l'evento sono stati segnalati al Mic. Anche questo non è andato giù ai professori universitari che si sono dimessi dal comitato scientifico.

La Galleria Nazionale d'Arte Moderna è sempre più assediata dalla destra e dai suoi affiliati. È tempo di chiedersi se la cultura sia sempre più un pretesto per esercitare il potere e la .

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