Governo Meloni Nella Bufera: Ingenti Tagli Alla Sanità!
Il governo Meloni si trova nel mezzo di una bufera riguardo alle politiche sanitarie. Gli ultimi dati sono allarmanti: la sanità pubblica italiana, un tempo un punto di orgoglio per il paese, versa oggi in una situazione critica. Il rapporto della Fondazione Jimbe descrive una realtà che preoccupa milioni di cittadini.
L'accesso alle cure mediche si sta riducendo sempre più, e molti italiani sono costretti a rinunciare ai trattamenti necessari per motivi economici. Nel 2023, più di 2,5 milioni di persone non possono permettersi le cure necessarie, una crescita impressionante rispetto all'anno precedente. Ciò si traduce in una spesa privata per la salute in costante aumento, con il “Out of Pocket” che ha registrato un aumento del 10,3% in un solo anno.
Non solo le visite e le prestazioni mediche sono sempre più costose, ma anche le assicurazioni sanitarie private e i fondi integrativi stanno guadagnando terreno, avvicinando il nostro sistema sanitario a quello americano, dove chi non può permettersi le assicurazioni rimane escluso da molte cure.
La crisi è causata dai continui tagli alla spesa pubblica. L'Italia investe 52 miliardi in meno rispetto alla media dei paesi OCSE, e questo divario si riflette sulle prestazioni offerte. Le liste d'attesa sono sempre più lunghe, e la mancanza di prevenzione ha conseguenze devastanti.
La sanità pubblica rischia di diventare universale solo sulla carta, poiché l'accesso ai servizi è sempre più legato alla capacità economica individuale. La situazione è particolarmente drammatica per gli infermieri, che sono costretti a lavorare turni massacranti e con basse retribuzioni e scarse prospettive di carriera.
La Fuga del personale sanitario è un altro aspetto preoccupante: tra il 2019 e il 2022, oltre 11.000 medici hanno abbandonato il sistema pubblico, e nei primi 6 mesi del 2023, altri 2.564 professionisti li hanno seguiti.
La situazione è particolarmente drammatica per gli infermieri, con il rapporto infermieri-medici più basso in Europa, con gravi ripercussioni sulla qualità delle cure. La situazione è ancora più complicata dal divario tra nord e sud, con solo 13 regioni che rispettano i livelli essenziali di assistenza, lasciando il sud a rimanere indietro.
La mancanza di strutture adeguate spinge molti cittadini del meridione a spostarsi verso il nord per ottenere cure migliori, contribuendo a un impoverimento delle regioni meridionali. La domanda inevitabile è: come si può invertire questa rotta? Lascia la tua opinione nei commenti.