La crisi del tele-pallone. Aldo Grasso, storico critico televisivo del Corriere della Sera, analizza la situazione di RaiSport, la rete televisiva che ha perso il suo ruolo di protagonista nel mondo del calcio. La ragione? La mancanza di diritti sul calcio e scelte editoriali discutibili.
Grasso lamenta la deriva di RaiSport, che non è più al centro del villaggio. La rete televisiva ha perso il suo appeal e il suo pubblico, che si è disperso tra le varie piattaforme che offrono contenuti sportivi. La concorrenza è alta e RaiSport non è in grado di resistere.
Il critico televisivo descrive la situazione come una corsa alle piattaforme per acquisire un’identità, anche se questo richiede un’opera di riorganizzazione e di riqualificazione. Il calendario estremo, con partite spalmate a orari differenti, non aiuta la causa.
Grasso ricorda di aver seguito il programma “90° minuto” di RaiSport, dove i conduttori sembravano spenti e senza entusiasmo. L’unica nota positiva era Paola Ferrari, che sembrava condurre un programma su Sportitalia. Quanto manca Anna Billò!
Mentre il critico televisivo cambiava canale, seguendo i risultati di Udinese e Inter, sentì Bobo Vieri parlare in modo estemporaneo, rispondendo a ogni domanda con la sua famosa frase “Shave like a bomber”. Grasso decise allora di trascrivere i nomi dei giornalisti sportivi e commentatori televisivi che segue con maggiore interesse, in ordine alfabetico. Il suo elenco comprende Lele Adani, Massimo Ambrosini, Alessandro Bonan, Paolo Condò, Gianluca Di Marzio, Federica Masolin, Giulia Mizzoni, Adriano Panatta, Pierluigi Pardo, Aldo Serena e Gianfranco Teotino.
In conclusione, la crisi del tele-pallone è una situazione complessa, legata alla concorrenza e alle scelte editoriali discutibili. RaiSport deve ripensare la sua strategia e ritrovare il suo pubblico per non perdere definitivamente il suo ruolo di protagonista nel mondo del calcio.