È con profondo dispiacere che si annuncia la scomparsa di Paolo Bonacelli, un grande nome del cinema, del teatro e della televisione italiana. Nato a Civita Castellana nel 1937, Bonacelli aveva 88 anni quando è mancato l'8 ottobre a Roma, all'ospedale San Filippo Neri. La notizia della sua morte è stata resa pubblica dalla moglie, Cecilia Zingaro.
Diplomatosi all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico, Bonacelli iniziò la sua carriera teatrale prima di conquistare il grande schermo negli anni '60. Il suo successo più significativo arrivò grazie al film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pier Paolo Pasolini, che gli valse la prestigiosa targa Mario Gromo.
Nel corso della sua lunga e variegata carriera, Bonacelli ha avuto l'opportunità di lavorare con alcuni dei più grandi registi italiani, tra cui Bolognini, Rosi, Cavani, Antonioni, Petri, Troisi e Benigni. Le sue interpretazioni sono state sempre caratterizzate da grande intensità e versatilità, come testimoniano i premi ricevuti, tra cui il ciak d'oro e il nastro d'argento per la sua performance in “Johnny Stecchino”.
Profondamente legato al teatro, Bonacelli ha ricevuto importanti riconoscimenti per la sua dedizione a questo mondo, tra cui il premio Gasman alla carriera e il premio Renato Simoni. Notoriamente riservato e lontano dai riflettori, preferiva esprimersi attraverso i suoi personaggi piuttosto che attraverso dichiarazioni pubbliche.
Lascia behind la moglie Cecilia, il figlio Leone, nato dalla sua relazione con l'attrice Carlotta Barilli, e un vuoto incommensurabile nel panorama artistico italiano. La sua eredità, tuttavia, continua a vivere attraverso le sue numerous opere e il ricordo indelebile che ha lasciato nel cuore di chi ha avuto la fortuna di apprezzarlo.
