Ho corso con Schumacher, Hunt e Villeneuve: solo con uno non sono rimasto in buoni rapporti
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Ho corso con Schumacher, Hunt e Villeneuve: solo con uno non sono rimasto in buoni rapporti

Riccardo Patrese, un pilota che ha vissuto il paddock della Formula 1 per tanti anni, ha recentemente pubblicato il suo libro “F1 Backstage”, dove racconta la sua storia e il funzionamento del mondo delle corse. In un’intervista a Radio DEEJAY, Patrese ha condiviso alcuni aneddoti della sua carriera, dalle vittorie alle avventure personali.

Uno dei cambiamenti più evidenti nella Formula 1 moderna è la limitazione della visibilità dei piloti. Patrese ricorda che prima, i piloti avevano più tempo per incontrare i giornalisti e condividere le loro esperienze, mentre ora sono sempre più chiusi dentro i motorhome. “Ora è molto più controllato”, ha commentato Patrese.

Nel corso della sua carriera, Patrese ha corso per diverse scuderie, tra cui Shadow, Arrows, Brabham, Alfa Romeo, Williams e Benetton. Ha anche avuto l’opportunità di correre con alcuni dei migliori piloti della storia, tra cui Michael Schumacher. Tuttavia, Patrese ha ammesso che c’è stato solo un pilota con cui non ha mantenuto buoni rapporti, James Hunt, che lo ha sempre trattato male.

Patrese è anche noto per essere stato coinvolto in un incidente mortale nel 1978 a Monza, dove perse la vita il pilota svedese Ronnie Peterson. Patrese ha chiarito che le riprese dell’incidente erano primitive e non mostravano la sua vera posizione nel momento in cui l’incidente è avvenuto. “Le riprese all’epoca erano primitive, c’era un teleobiettivo che riprendeva da molto distante e schiacciava molto le immagini”, ha spiegato Patrese.

Inoltre, Patrese ha ricordato un episodio personale, ovvero il ballo con la principessa Grace Kelly dopo il successo al Gp di Monaco nel 1982. “Vittoria nell’82 a Monaco c’è un incontro galante, con la principessa Grace. Non c’è più un galà di questo tipo dedicato al vincitore del Gran Premio, il principe, la principessa d’allora. È stato molto bello, l’unica cosa difficile è che hanno annunciato che dovevo ballare il valzer con la principessa. Si è vista la disperazione nei miei occhi. La principessa Grace ha detto ‘Non ti preoccupare, questa sera seguimi che guido io'”, ha raccontato Patrese.

Patrese ha anche parlato dei cambiamenti nella Formula 1, come ad esempio l’introduzione del pit stop e la differenza tra le monoposto moderne e quelle del passato. “Quando sono salito su una Formula 1 dopo 15 anni il mio primo pensiero è stato: ‘Ma questa roba va davvero forte’. Dieci giri dopo ero già a mio agio. Il grande vantaggio è l’efficienza dei freni, ancora migliore dei miei tempi, un’aerodinamica incredibile e tanti aiuti che io non avevo, come l’idroguida, l’assistenza alla frenata e altre cose”, ha spiegato Patrese.

Infine, Patrese ha raccontato un aneddoto sul suo mancato passaggio in Ferrari. “In Ferrari? Sono quelle cose che non capitano giuste, gli incastri che non vanno. Non se n’è fatto nulla perché Gilles Villeneuve ha vinto l’ultimo Gran Premio a Montreal. Era molto sotto esame, faceva incidenti pazzeschi. Era molto criticato. Ferrari doveva avere una possibilità di cambiarlo e aveva puntato su di me, ma Gilles era anche un gran pupillo di Ferrari perché lo aveva scelto lui. Nel momento in cui ha vinto a Montreal, nell’ultimo Gran Premio, in Canada, a casa sua, lo ha riconfermato. Sembrava che fosse arrivato il momento, ma non si è avverato”, ha raccontato Patrese.

In sintesi, l’intervista di Riccardo Patrese a Radio DEEJAY ha offerto un’insight unica sulla storia della Formula 1 e sulla carriera di questo pilota che ha vissuto il paddock per tanti anni. Patrese ha condiviso aneddoti e ricordi, dalle vittorie alle avventure personali, e ha offerto un’analisi sulla Formula 1 moderna e sulle differenze rispetto al passato.

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