“Ho dato una stonatina”: Tony Effe risponde alle critiche per 'Damme 'na mano' a Sanremo
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“Ho dato una stonatina”: Tony Effe risponde alle critiche per 'Damme 'na mano' a Sanremo

Il rapper romano Tony Effe, noto come Nicolò Rapisarda, ha fatto il suo ingresso ufficiale sul palco dell'Ariston al prestigious Festival di con la sua canzone “Damme ‘na mano”, un omaggio alla città di ispirata da Franco Califano e dagli stornelli romani.

La canzone è stata presentata per la prima volta all'interno della serata di apertura del festival, in cui Effe è entrato in polemica con per i testi misogini e violenti presenti in alcune delle sue canzoni. L'esclusione dal concerto di Capodanno a , annunciata pochi giorni prima del Festival, non ha però arrestato la carriera del rapper, che ha mantenuto una posizione di protagonista tra gli artisti in gara.

“Allora” (poi) essere stato escluso “dopo l'uscita del dissenso … targato sul mio dna , è stato un bella mossa” hanno commentato alcuni artisti, , Noemi e , esprimendosi in difesa di Effe e criticando la censura nei suoi confronti.

Nel corso della serata di presentazione, Effe ha partecipato allo show televisivo “Say Waaad?” di Wad, raccontando la sua esperienza al Festival e spiegando l'ispirazione dietro il testo e la di “Damme ‘na mano”, una canzone che ha espresso la sua passione per la cultura romanista e la sua intima relazione con la città.

Sull'esperienza sanremese, Effe ha detto: “Vogliamo fare una canzone in dialetto romano, ispirandomi a Califano, che rappresentava la vera romanità”. Ha anche ammesso di aver commesso alcuni errori nel corso del concerto, ma non si è preoccupato, poiché “la notte è lunga e ci sono molti altri momenti da vivere”.

Durante l'intervista, Effe ha inoltre parlato del testo della canzone, che racconta una storia d'amore “intensa e tormentata” in cui il protagonista si muove tra passione, dolore e nostalgia, “Tormentato da un conflitto interiore, diviso tra l'amore per una donna complessa e il desiderio di restare fedele a sé stesso”.

“Alla prima, afferma di non soffrire per la fine della relazione, cercando di mostrarsi forte e d'onorevole, ma presto emerge la sua vulnerabilità”, ha spiegato Effe. “La donna amata è descritta come affascinante ma pericolosa, capace di ferirci e manipolare, mentre lui sembra incapace di lasciarla andare”.

La canzone si conclude con il protagonista che ammette di aver sofferto e di aver imparato a mascherare il suo dolore, proprio come un attore, alla luce della notte romana che fa da sfondo alla malinconia di un amore che non si estingue.

“Daperture auspice alle strade di Roma, dove ogni notte è per sempre”, ha detto Effe. “Si” ho ammirato la mia città, che per me è la donna che amo”.

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