Il nuovo album dei Cure, “Songs of the Lost World”, è stato presentato alla stampa un paio di settimane fa e costituisce uno dei più attesi lavori dell’anno. L’album ha subito un percorso di creazione particolarmente lungo e travagliato, con Robert Smith che ha cambiato più di una volta la propria idea iniziale. In un’intervista recente, il cantante ha spiegato che la maggior parte delle canzoni, cinque su sei, sono state scritte tra il 2017 e il 2019. Tuttavia, tre canzoni sono ancora più vecchie, risalendo addirittura al 2010, 2011 e 2013.
La genesi di questo album è stata caratterizzata dacontinue cambiamenti di progettualità, con Smith che ha registrato 25-26 canzoni nel 2019. L’ilustrante intento iniziale era quello di pubblicare tre album in un breve arco di tempo, ma la cosa non è andata inaspettata. Smith ha ammesso che “avrei potuto fare molto meglio, ma… questa volta andrà bene perché ho finito questo e anche il secondo è virtualmente finito. Il terzo è un po’ più difficile”.
Gli appassionati potranno rinunciare ai timori di aver assistito all’addio del gruppo, poiché Smith ha chiarito che “sta lavorando” su un nuovo album e che non si tratta dell’ultimo album dei Cure. Nonostante la manificazione di Robert Smith, “mai una volta si sa il futuro”, per il momento si può solo godersi il nuovo album e aspettare i prossimi live.
Nei prossimi mesi si potrà vederli suonare, ma non in estate 2025, come avevano originariamente pianificato. “Dovevamo suonare ai festival l’anno prossimo, ma poi decisi che non avremmo suonato la prossima estate – ha spiegato Smith -. La prossima volta che torneremo sul palco sarà in autunno 2025”. Tuttavia, i progetti si spandono lungo la strada. “Sicuramente torneremo a suonare regolarmente fino al nostro anniversario del 2028! – ha proseguito Smith -. Nel 2029 completerò 70 anni e saranno 50 anni dei Cure. Ecco. Se ci arrivo mi basta questo”.