I dilemmi del Pd, il partito che dai salotti combatte il nemico di turno con il “fai rumore”
“Non mi riconosco più in un partito che non ha saputo costruire un'identità. Che non rappresenta i valori del riformismo democratico”. Parola del co-fondatore del Pd, Francesco Rutelli. Era il lontanissimo 2009, e intanto il Paese si avvitava, secondo l'ex leader della Margherita, in “un populismo che sta logorando il Paese, l'economia, la società, lasciando crateri e non orizzonti per il futuro della politica”. La profezia di Rutelli veniva da lontano. La scommessa tradita di creare un partito riformista partì dalla Bolognina edizione 1989.
Il Dna ambiguo: antioccidentali fuori e no a riforme strutturali
Allora, un lacrimante Achille Occhetto provava a traghettare il partito comunista oltre il comunismo. Ma lo faceva saltando a piè pari la tradizione socialista e…