I giovani italiani e la questione della dipendenza dai genitori
L’ultimo rapporto Eurostat del 2023 ha rivelato che i giovani italiani lasciano la casa dei genitori intorno ai 30 anni, un dato che li pone al quinto posto in Europa, insieme alla Bulgaria, nella classifica dell’età in cui si esce più tardi di casa. La Spagna, la Grecia, la Slovacchia e la Croazia sono le nazioni che precedono l’Italia in questo ranking.
Secondo l’indagine, le cause di questo ritardo sono da ricercarsi in campo economico, sociale e culturale. In Italia, i legami familiari sono tradizionalmente molto forti e il trasferimento in un’altra abitazione richiede uno sforzo economico significativo. Gli affitti nelle grandi città sono alle stelle e trovare un lavoro stabile e ben pagato non è facile. Di conseguenza, i giovani preferiscono o sono costretti a restare a casa con i genitori.
Il rapporto Eurostat conferma che gli uomini sono più lenti delle donne nel lasciare la casa dei genitori. Mediamente, gli uomini lasciano casa a 30,9 anni, 2 anni più tardi rispetto alla media femminile (29). Questo ritardo può essere spiegato dalla tendenza culturale per cui gli uomini sono spesso considerati “mammoni” e non si sentono pronti a prendere il loro destino in mano.
La media europea per l’età in cui i giovani lasciano la casa dei genitori è di 26 anni, ma i Paesi nordici sono i più precoci. In Finlandia e Svezia, i giovani lasciano la famiglia poco dopo i 20 anni, mentre in Norvegia lo fanno a 22 anni. Questo è possibile grazie ai sistemi di welfare ben strutturati che offrono ai giovani una maggiore autonomia economica e sociale.
La Francia e la Germania sono altri due Paesi europei che differiscono significativamente dall’Italia. I giovani in questi Paesi iniziano a essere autonomi a 23,7 e 23,9 anni rispettivamente. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che in questi Paesi esistono programmi di sostegno all’indipendenza dei giovani, come ad esempio l’accesso a prestazioni economiche e assistenziali.
Un’altra variabile importante da considerare è il sovraffollamento delle abitazioni. In Italia, il 40% dei giovani che vivono da soli abita in case con un numero di stanze insufficiente rispetto agli inquilini. Questa situazione rende la privacy spesso difficile, se non impossibile, da garantire. Ciò può contribuire a ritardare la decisione dei giovani di lasciare la casa dei genitori e di diventare indipendenti.
In sintesi, il ritardo con cui i giovani italiani lasciano la casa dei genitori è un problema complesso che coinvolge aspetti economici, sociali e culturali. La mancanza di sistemi di sostegno all’indipendenza dei giovani, il sovraffollamento delle abitazioni e la tradizionale forza dei legami familiari sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a questo ritardo. È importante che il governo e le istituzioni italiane prendano in considerazione queste variabili per promuovere la indipendenza economica e sociale dei giovani e favorire lo sviluppo del paese.