“I mafiosi non parlano al telefono”: i nastri dell'inchiesta sui clan di Palermo smentiscono (ancora) la singolare tesi di Nordio
“Ma noi crediamo veramente che la mafia parli per telefono? Per l'esperienza che ho io, non parla nemmeno in mezzo a un campo con la Quinta di Beethoven come sottofondo”. Qualcuno ricorderà questa singolare tesi di Carlo Nordio, esposta in tv all'inizio del suo mandato (e poi ripetuta più volte in seguito) per argomentare l'inutilità delle intercettazioni. Ai tempi, a smentire quasi in diretta il ministro della Giustizia era arrivato l'arresto più importante degli ultimi anni: quello di Matteo Messina Denaro, ultimo super-latitante di Cosa nostra, rintracciato intercettando i suoi familiari e fiancheggiatori (e trovato in possesso di due cellulari). Ora però la teoria dell'ex pubblico ministero impallidisce di fronte alla montagna di intercettazioni agli atti dell'inchiesta…