I magistrati di Unicost contro la riforma Nordio: “Non è conforme alla Costituzione”

I magistrati di Unicost contro la riforma Nordio: “Non è conforme alla Costituzione”

I magistrati di Unicost esprimono la loro opposizione alla riforma Nordio, sostenendo che essa non è conforme alla Costituzione. Affermano che il problema della giustizia è complesso e che non può essere risolto con soluzioni semplici e populiste, poiché ciò potrebbe avere conseguenze negative.

I magistrati sono particolarmente preoccupati per l'eliminazione del reato di abuso d'ufficio, che considerano essenziale per la tutela dei cittadini e per l'imparzialità della pubblica amministrazione. Sostengono che la riforma ordinamentale della “opzione D” carriere, che prevede la fuoriuscita del pubblico ministero dall'ordine giudiziario, potrebbe portare a una sottomissione del pubblico ministero al potere governativo.

I magistrati criticano anche la proposta di abolire l'abuso d'ufficio, ritenendo che ciò potrebbe portare a una maggiore impunità per i pubblici ufficiali e a una maggiore diffusione di abusi di potere. Inoltre, esprimono preoccupazione per la minaccia che la riforma potrebbe costituire per la libertà di informazione, poiché la sua applicazione potrebbe limitare la possibilità dei giornalisti di informare i cittadini sugli eventi giudiziari.

I magistrati sostengono che il pubblico ministero deve essere un accusatore che opera all'interno dell'ordine giudiziario, con l'obbligo di esercitare l'azione penale solo quando ci sono i presupposti previsti dall'ordinamento. Invece, la riforma proposta potrebbe portare a un pubblico ministero “nomade”, senza vincoli e obblighi, che agirebbe solo in base alle direttive del potere governativo.

In sintesi, i magistrati di Unicost esprimono la loro opposizione alla riforma Nordio, sostenendo che essa non è conforme alla Costituzione e potrebbe avere conseguenze negative per la giustizia e la libertà di informazione.