I nomi di tre sospetti – Cristina Golinucci
Ecco la riscrittura del testo in italiano, mantenendo la stessa struttura e il contenuto originale:
“I nomi di tre sospetti – Cristina Golinucci. Anche se il caso dovesse essere archiviato, non mi fermerò mai. Continuerò a cercare la verità sulla scomparsa di mia figlia. Lotterò fino all'ultimo respiro. Sono una donna di fede e mi sorprende come all'interno della chiesa ci siano persone che sembrano proteggere i colpevoli. Ci sono persone che sanno e devono parlare. Se sono credenti, devono farlo. Li considero colpevoli quanto chi ha fatto del male a Cristina Marisa degli Angeli.
Per scoprire la verità sulla scomparsa di sua figlia, Cristina Golinucci, avvenuta il 1º settembre 1992 a Cesena, il giudice deciderà se archiviare nuovamente l'inchiesta il 26 settembre prossimo. Marisa non ha mai smesso di cercare la figlia e non accetta che il mistero resti irrisolto. È sostenuta da circa 25.000 firme raccolte tramite una petizione contro l'archiviazione, lanciata dall'avvocato Barbara Iannuccelli.
Questo esercito di sostenitori si è unito simbolicamente a questa mamma coraggiosa che da oltre 30 anni porta avanti la sua battaglia con forza e dignità. Da quando è diventata presidente della sezione dell'Emilia-Romagna di Penelope, Marisa assiste altri familiari che vivono situazioni simili alla sua.
Afferma il dolore di una madre non può essere archiviato, anche se il giudice dovesse decidere di ire nuovamente il procedimento. Io e i miei legali non ci arrenderemo. Non si può negare la verità a una madre. Continuerò a cercare Cristina finché avrò vita. Commosse aggiunge: “Cristina era una ragazza solare e allegra, con molti interessi e amici. Non meritava di morire. Voglio ritrovare le sue ossa e metterle accanto a quelle di suo padre.
Sfortunatamente, senza nuovi elementi, ottenere una proroga alle indagini sarà difficile. Il rischio di una nuova archiviazione è concreto, poiché l'ultimo filone di inchiesta non ha prodotto i risultati sperati. La procura ha continuato a indagare sull'omicidio di Cristina Golinucci, svolgendo numerosi accertamenti e effettuando nuovi sopralluoghi all'interno del convento dei frati cappuccini di Cesena, dove Cristina era scomparsa dopo aver parcheggiato la sua auto all'ingresso dell'edificio.
Inizialmente, si era ipotizzato che la scomparsa di Cristina potesse essere collegata alla tragica morte di Chiara Bolognesi, una studentessa di 18 anni trovata senza vita sugli argini del fiume Savio il 31 ottobre 1992. Anche se il caso fu chiuso come suicidio, la salma di Chiara è stata riesumata all'inizio del 2023 per nuovi accertamenti. Si era temuto che entrambe le giovani potessero essere state vittime dello stesso predatore sessuale. Le indagini non hanno fornito elementi a sostegno di questa tesi, portando all'abbandono della pista.
Nonostante Mamma Marisa avesse indicato tre potenziali sospetti, il primo nome è Manuel Bock, un operaio sudafricano ospite del Convento al momento della scomparsa di Cristina, arrestato e poi scagionato. Bock è ora irreperibile e si dice che si trovi in Francia, dove ha avuto nuovamente problemi con la giustizia. Il secondo sospetto è un infermiere con precedenti per violenza domestica, mentre il terzo è un uomo di Chiesa della parrocchia di Cesena accusato di aver abusato di un'altra ragazza. Nonostante queste piste, le indagini finora non hanno confermato il coinvolgimento di nessuno di loro.
Il primo settembre ha segnato il 32º anniversario della scomparsa di Cristina, ma il giorno cruciale sarà il 26 settembre quando si deciderà il futuro dell'inchiesta. Marisa conclude con determinazione: “Io e il mio avvocato saremo a Forlì, sperando che il giudice non archivi il caso. Qualunque sia l'esito, la nostra battaglia continuerà”.