I pacifisti neneisti parlano la lingua della resa totale
Il pacifista “erasmiano” preferisce la pace più ingiusta alla guerra più giusta (Erasmo da Rotterdam, “Querela pacis”, 1517). Nell'intellighentia di sinistra italiana, è una figura in grande spolvero. Purtroppo, nell'inferno della storia anche la pace può essere più catastrofica di una guerra. In Cambogia la pace dei Khmer rossi provocò un genocidio. In realtà, la tragedia della condizione umana è che il suo destino dipende spesso da una logica opaca, dove si calcolano effetti probabili e mai certi. Molte guerre, da ultima quella contro l'Ucraina, sono state progettate come guerre–lampo; poi si sono rivelate massacri interminabili. Ma se un popolo rinuncia alla possibilità di difendersi, non ha nemmeno spazio per la trattativa politica.
Guerra – anche solo minacciata – e…