I precari del Cnr in protesta: “Abbiamo trovato risorse, perché aspettano così tanto ad assumerci?”
“Il movimento dei precari del CNR si è espresso in modo deciso contro la presidente Carrozza, accusandola di non voler dare avvio immediato al processo di stabilizzazione dei ricercatori precari. Secondo i precari, la presidente ha annunciato che le risorse per le stabilizzazioni sono state stanziate nella legge di bilancio per 32 milioni di euro in tre anni, ma non vuole dare inizio al processo di stabilizzazione entro dicembre 26. Questo comportamento è stato definito “grave problema” e “situazione inaccettabile” dai precari.
Il problema è che i contratti dei precari scadranno molto prima di dicembre 26, e ciò lascia nella totale incertezza i ricercatori. Ad esempio, il ricercatore che ha parlato ha un contratto che scadrà a fine aprile 2025 e non sa cosa succederà dopo. Ha iniziato a lavorare al CNR nel 2015 e ha partecipato a un concorso per un assegno di ricerca, ma ora è costretto a partecipare a concorsi più limitanti per proteggere le sue tutele.
I precari hanno chiesto alla presidente di mettere all'interno del Piano Triennale delle attività e del fabbisogno dell'ente i 10 milioni di euro che possono essere spesi per dare la stabilizzazione. Hanno anche chiesto di aprire una manifestazione di interesse per i ricercatori che hanno i requisiti per partecipare alla stabilizzazione, come ad esempio almeno 3 anni di esperienza tra assegni di ricerca e tempi determinati.
I precari hanno anche criticato i dati forniti dalla presidente e dalla dirigenza, che hanno riferito di avere solo 10 persone che hanno più di 3 anni di servizio nell'ente, quando in realtà ci sono molte più persone che hanno questo tipo di esperienza. Il movimento dei precari sostiene che la presidente non vuole dare importanza alla ricerca di base e che la stabilizzazione dei ricercatori è fondamentale per lo sviluppo del paese.
I precari hanno chiesto di non aspettare ulteriormente e di dare inizio al processo di stabilizzazione immediatamente. Hanno anche espresso la loro rabbia e la loro frustrazione per essere stati costretti a lavorare in condizioni di precarietà per così tanto tempo. Il loro slogan è: “Abbiamo trovato risorse, perché aspettano così tanto ad assumerci?”.