il 14% dei minorenni in italia vive in povertà assoluta, il livello più alto mai toccato dal 2014…
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il 14% dei minorenni in italia vive in povertà assoluta, il livello più alto mai toccato dal 2014…

“Era tempo di prendere atto della crisi economica e sociale che colpisce la nostra società. Gli ultimi dati indicatori rivelano un cuore atroce della povertà in Italia, che colpisce in particolare la gioventù. La povertà educativa, in particolare, si manifesterebbe in modo palmare: il 70,5% dei bambini e dei ragazzi tra i 3 e i 19 anni non ha mai messo piede in biblioteca nel 2023. Un dato inquietante che suggerisce come la gap di conoscenza e di accesso alle risorse culturali e di sviluppo interno al Paese sia ampio e sempre più digradante.

Ma questo non è tutto: gli indicatori di povertà in Italia sembrano indicare un vero e proprio impasse. Il 39,2% dei minori non ha praticato sport nel corso dell’anno, un dato che non lascia spazio a dubbi: la povertà non è solo economica, ma anche educativa e quindi sociale. I bambini e i ragazzi sono costretti a scegliere tra la fame e la sete di conoscenza, tra la TV e la lettura, tra lo sport e l’ozio. E non è solo un problema personale, ma anche sociale e politico.

Secondo i dati, il 14% dei minori in Italia vive in condizioni di assoluta povertà da tutti i punti di vista: economico, sociale, culturale. Un’ondata di emarginazione e di esclusione che si abbatte sulla classe più vulnerabile della società, quella dei bambini e dei ragazzi. Ed è questo il risultato di anni di politiche economiche e sociali sbagliate, di una mancanza di investimenti pubblici nel settore dell’istruzione e della sanità, di una società che privilegia la ricchezza e lo status quo piuttosto che la solidarietà e la parità di opportunità.

Ecco perché la povertà in Italia non è solo un problema individuale, ma anche un problema di sistema: è un problema che richiede una risposta pubblica, fondati, organizzati e condivisi. È necesario aumentare gli investimenti nei servizi sociali, nella promozione della lettura e dello sport, nella formazione dei giovani e nei programmi di sostegno alla famiglia. È necessario creare un ecosistema che valorizzi l’educazione, la cultura e la persona, che promuova la solidarietà e la parità di accesso alle risorse e ai servizi.

In ultanza, è necessario riconoscere che la povertà in Italia non è un problema eternizzabile, ma un segnale d’allarme per la necessità di compiere dei cambiamenti scremati, percorsi e duraturi.rchiamo di un’Italia più inclusiva, più solidale e più giusta, dove ogni bambino e ogni ragazzo possa crescere e svilupparsi con dignità e dignità.”

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