Il bipolarismo giudiziario rischia di portarci in Ungheria
Anche la famosissima (e fumosissima) inchiesta sulla Fondazione Open, ma chi l'avrebbe mai detto, è caduta ieri, dopo sei anni, senza nemmeno arrivare al processo. Prosciolti tutti gli accusati, a cominciare da Matteo Renzi. Il leader di Italia viva se la prende ora con il pubblico ministero («lo stesso che ha aggredito la mia famiglia») che domani se ne andrà in pensione «senza pagare per le sue perquisizioni illegittime e per la sua indagine incostituzionale».
Ma anche con i tanti avversari politici, interni ed esterni, che hanno usato l'inchiesta per attaccarlo, da Giorgia Meloni a Pier Luigi Bersani. In compenso, tra i primissimi a esprimergli solidarietà è arrivato Matteo Salvini, in attesa proprio oggi della sentenza sul processo Open Arms.
Attorno a queste…