il brasile del socialista lula dice ‘sì’ al crocifisso negli edifici pubblici
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il brasile del socialista lula dice ‘sì’ al crocifisso negli edifici pubblici

Titolo: La maggioranza della Corte suprema brasiliana a favore della presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici

Il 25 novembre, la Corte suprema brasiliana ha votato sulla validità della presenza di simboli religiosi negli edifici e enti pubblici del Paese. La decisione, che si chiuderà domani con il termine del processo, ha visto la maggioranza dei giudici favorevoli alla validità di questo tipo di presenza, come confermato dal voto del relatore del caso, il giudice Cristiano Zanin.

Secondo Zanin, la presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici, purché moderata e non discriminatrice, è compatibile con la costituzione brasiliana e non viola i diritti degli individui. Il giudice ha sostenuto che la libertà di religione è una componente essenziale della democrazia e che la presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici non rappresenta una forma di propaganda o di violazione dei diritti umani.

La decisione della Corte suprema brasiliana è il risultato di un caso lungo e complesso che è stato discusso da anni in Brasile. Nel 2017, il Municipio di Rio de Janeiro aveva deciso di rimuovere alcuni crocifissi dal territorio comunale, decisione che era stata contestata da alcune organizzazioni religiose e civiche.

Il processo è stato promosso da alcune organizzazioni religiose che hanno chiesto la protezione delle loro credenze e il rispetto della libertà di religione. Il proietto della Corte suprema brasiliana era di valutare la costituzionalità di questo tipo di presenza, considerando se viola o meno i diritti umani e la neutralità della pubblica amministrazione.

Tuttavia, la decisione della Corte suprema brasiliana è stata oggetto di diverse critiche e polemiche. Alcune organizzazioni civiche e religiose hanno ritenuto che la decisione rappresenti un passo indietro per la laicità dello Stato e che possa violare i diritti delle minoranze religiose e atee.

Altri hanno argomentato che la decisione rappresenti una forma di discriminazione religiosa, poiché non tutela ugualmente le credenze e le professioni di fede. Inoltre, si è ritenuto che la presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici possa creare tensioni sociali e conflitti interni, specialmente tra le comunità di differente fede e cultura.

In ogni caso, la decisione della Corte suprema brasiliana rappresenta un nuovo capitolo nella storia del dibattito sulla separazione tra Chiesa e Stato in Brasile. La questione è destinata a coinvolgere altri Paesi sudamericani e il mondo, poiché la libertà di religione è un diritto fondamentale che va tutelato e protetto da ogni Stato democratico.

In questo contesto, la decisione della Corte suprema brasiliana suggerisce che la libertà di religione possa essere esercitata anche in spazi pubblici, purché non violi i diritti degli altri individui. Tuttavia, è importante che questa decisione venga contestata e discussa con calma e serietà, al fine di garantire che la libertà di religione non diventi un mezzo per esercitare pressioni o discriminare alcune persone.

La questione della presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici è solo uno dei numerosi dibattiti aperti che coinvolgono la libertà di religione e la separazione tra Chiesa e Stato. Ciò significa che la società civile e il mondo del diritto dovranno continuare a discutere e valutare le implicazioni di questo tipo di presenza, al fine di garantire che la libertà di religione venga protetta e rispettata da tutti.

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