Il Cdm vara il Def, la crescita paga dazio. E Macron precisa: “Bene Meloni da Trump”
Inesorabilmente, di questi tempi, ogni riunione apicale del governo è un gabinetto di guerra. Commerciale, si intende. A suo modo cruenta, fatta di quelle lacrime e sangue che gli imprenditori, arrivati in blocco martedì a Palazzo Chigi, temono di dover versare. Ieri il Consiglio dei Ministri ha preso in esame – tra un preambolo sui dazi e una chiosa sul viaggio della premier a Washington – l’approvazione del Def, l’esame preliminare delle modifiche allo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Sudtirol e uno schema di Dl in materia di riforma fiscale. Al termine, una conferenza stampa partecipata da tutti i ministri interessati ha reso noto di aver approvato il Documento di finanza pubblica.
«Abbiamo previsto una crescita reale di Pil dello 0,6% nel 2025, dello 0,8% nel…