il delitto dell’Olgiata, il mistero risolto dal DNA

il delitto dell’Olgiata, il mistero risolto dal DNA

il delitto dell'Olgiata, il mistero risolto dal DNA

Il caso dell'omicidio della contessa Alberica Filo della Torre, avvenuto il 10 luglio 1991 nella sua villa a , è stato un enigma senza soluzione per oltre 15 anni. Nonostante le indagini immediate e approfondite, non ci furono segni di scasso, rumori sospetti o testimoni che potessero condurre a un colpevole. Gli investigatori si concentrarono sul personale domestico e sulle persone vicine alla vittima, ma senza trovare una pista valida.

Nel 1993, un nuovo elemento riaccende l'inchiesta, emergendo una possibile connessione con uno scandalo legato ai fondi neri del SISDE. Tuttavia, le successive verifiche escludono ogni responsabilità da parte dei familiari della vittima.

Soltanto 16 anni dopo, nel 2007, il caso viene riaperto grazie alla richiesta di Pietro Mattei, figlio della vittima. La genetica forense ha compiuto significativi passi avanti, consentendo di analizzare anche le più piccole tracce biologiche. I RIS dei Carabinieri riesaminano i vecchi reperti e, grazie alla tecnica PCR, ottengono un profilo genetico completo da un fazzoletto insanguinato, una fodera di un materasso e delle tracce trovate all'interno della cabina armadio.

Il DNA ottenuto viene confrontato con i campioni di tutti i collaboratori domestici della villa e combacia perfettamente con quello di Manuel Winston Reyes, un ex domestico filippino che nel 1991 era stato ascoltato e poi escluso a causa di un apparente alibi. Tuttavia, Reyes confessa di aver voluto rubare, ma di essere stato sorpreso dalla padrona.

Un'altra prova chiave, ignorata per 20 anni, è un'intercettazione in cui Reyes parla con un connazionale di avere dei gioielli da vendere, proprio i gioielli rubati nella villa della contessa. Il caso dell'Olgiada diventa un simbolo di giustizia ritrovata, grazie alla tenacia di chi ha cercato la verità per tanti anni.


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