Il diritto all’aborto negli Stati dell’Unione europea: depenalizzato in soli cinque Paesi
Attualmente, solo cinque paesi dell’Unione Europea hanno completamente depenalizzato l’aborto, nonostante 15 paesi abbiano fatto passi avanti dal 2021. La classifica dell’Unione Europea per le tutele legali sull’aborto vede la Svezia, la Francia e i Paesi Bassi in posizioni di vertice, mentre Malta e la Polonia si trovano in fondo alla classifica a causa della larga criminalizzazione dell’aborto e dell’accesso limitato alle cure cliniche.
L’Atlante europeo delle politiche sull’aborto 2025 valuta i paesi in base a quattro criteri: status giuridico, accesso, assistenza clinica e fornitura di servizi e informazione. Rispetto all’ultima edizione del 2021, 15 paesi hanno introdotto riformepositive, come ad esempio la Francia che ha reso l’aborto un diritto costituzionale, il Lussemburgo e i Paesi Bassi che hanno abolito i periodi di attesa obbligatori, la Danimarca che ha esteso i limiti a 18 settimane e la Lituania che ha legalizzato l’aborto medico.
Tuttavia, solo tre paesi dell’UE consentono l’assistenza all’aborto tramite telemedicina e solo 13 stati membri coprono integralmente l’aborto nella copertura sanitaria nazionale. Inoltre, sono state osservate tendenze negative in paesi come l’Italia, Malta e la Slovacchia, dove sono state introdotte nuove restrizioni, è aumentato il numero di molestie nei confronti degli operatori che praticano l’aborto e si è diffusa la disinformazione da parte dello Stato, rendendo più difficile l’accesso ai servizi di aborto.
