Il fratello di Schillaci ricorda Totò: “Il suo ultimo desiderio? Voleva vivere”
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Il fratello di Schillaci ricorda Totò: “Il suo ultimo desiderio? Voleva vivere”

Il fratello di Schillaci ricorda Totò: “Il suo ultimo desiderio? Voleva vivere”

Giovanni Schillaci rimase profondamente commosso dall'affetto dimostrato dalla gente presente nella camera ardente per l'ultimo saluto al fratello Totò a . Il fratello del calciatore, che aveva lasciato la sua umiltà e la sua generosità, era un uomo che si era conquistato l'amore di tutti, non solo in campo di calcio.

Totò, come lui era noto, era un uomo umile e generoso, che con chiunque si incontrasse, era pronto a dedicare il suo tempo e la sua attenzione. Era un fratello per tutti, e questa sua qualità era diventata una caratteristica distintiva della sua figura.

Giovanni raccontò che il suo fratello aveva avuto un solo desiderio, e cioè vivere. Aveva detto molte volte ai bambini e a tutti coloro che lo circondavano: “Non mollare mai, credere nei progetti, non mollare mai”. Era un messaggio che lui voleva lasciare in eredità, e che voleva che tutti i bambini e tutti coloro che lo avevano conosciuto capissero.

Giovanni si sentì commosso dalle persone che scendevano per le scale, persone che non conosceva, ma che erano state toccate dal suo fratello. Piangevano, si disperavano, e questo gli diede un orgoglio enorme. Era felice per questo, perché se era andato troppo presto, Totò lo aveva lasciato con un messaggio, un'idea, una speranza.

Giovanni ripeté diverse volte che il desiderio di Totò era stato di vivere, e che lui aveva bisogno di credere in sé stesso e nella sua capacità di ottenere ciò che aveva raggiunto. Era difficile, ammise, ma bisognava credere.

Nel suo discorso, Giovanni Schillaci esprimeva la sua gratitudine per la gente che aveva accompagnato il fratello negli ultimi momenti della sua vita. Aveva visto persone che non conosceva scendere per le scale, persone che avevano conosciuto suo fratello solo attraverso il calcio, eppure erano lì, a piangere e a disperarsi.

In questo momento di dolore, Giovanni aveva capito che la vita è breve, e che bisogna viverla al meglio. Aveva capito che il fratello non era solo un calciatore, ma un'uomo che aveva dedicato la sua vita ad aiutare gli altri, a fare del bene.

Giovanni concludeva il suo discorso dicendo che lui e la sua famiglia erano addolorati per la perdita di Totò, ma che erano anche felici per la vita che lui aveva vissuto, e per il messaggio che aveva lasciato. Era un grande, un fratello per tutti, e suo fratello era andato troppo presto.


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