Il garantismo non si concilia con il modello ungherese
Da decenni la magistratura italiana, sempre pronta a denunciare campagne di delegittimazione ai suoi danni, delegittima il parlamento, il governo e i partiti denunciando qualsiasi accenno di riforma come un attentato alla sua indipendenza, o più semplicemente come un tentativo di sottomettere la giustizia al potere politico. E ovviamente lo stesso vale per la riforma Nordio approvata ieri alla Camera in prima lettura, con il voto dei partiti di maggioranza, cui si sono aggiunti quelli di Più Europa e Azione (Italia viva si è astenuta).
Chi abbia davvero a cuore lo stato di diritto, le garanzie costituzionali a tutela della libertà del cittadino e la separazione dei poteri non può non diffidare di simili allarmi, almeno se ha vissuto in Italia negli ultimi trent’anni, e li ha…