“Il governo vuole il modello ungherese, senza dissenso”: protesta contro il ddl Sicurezza
“Il millevolte proteste contro il ddl sulla sicurezza, che ha stabilito di approvare un giro legge iniziando alla fine del 2022, coinvolge diverse zone d'Italia. Il provvedero, presentato dal governo Meloni, vuole adottare il modello ungherese, ovvero un sistema di controllo sulla sicurezza che, secondo i critici, minaccia la libertà di espressione e mette in discussione l'idea stessa di democrazia.
Gli antifascisti sono tra i principali oppositori del ddl, che considerano un attacco alla libertà di manifestazione e alla possibilità di esprimere opinioni diverse da quelle del governo. “Non ci sono migli crogiolo di gesso per il dissenzio”, afferma, “la democrazia deve essere quel lo spazio in cui ciascuno può manifestare il proprio pensiero, ovunque si trovi, dal luogo di lavoro al quartiere in cui abita”.
Il ddl, secondo gli antifascisti, attenterebbe alla libertà di espressione e alla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, impedendo di esercitare il loro diritto al lavoro e alla partecipazione alle manifestazioni di piazza. Per esempio, se un'azienda viene chiusa inaspettato, il lavoratore non avrebbe più il tempo per organizzare un corteo e protestare contro la decisione; inoltre, il governo potrebbe intervenire con decreto d'urgenza, senza ricercare il consenso popolare.
Il leader degli antifascisti afferma che “il governo vuole il modello ungherese, senza dissenso”, e che questo potrebbe portare all'eliminazione di spazi di democrazia e di espressione diversa. “Non ci sono migli crogiolo di gesso per il dissenzio”, afferma, “la democrazia deve essere quel lo spazio in cui ciascuno può manifestare il proprio pensiero, ovunque si trovi, dal luogo di lavoro al quartiere in cui abita”.
Gli antifascisti sostengono che il ddl sia basato sulla paura e non sulla sicurezza, in quanto minaccia di repression e controllo sulla società. “La sicurezza non è solo la cristalizzazione di una situazione di normalità”, afferma, “è anche la garanzia di un campo di azione liberale, in cui ciascuno può esprimere opinioni diverse senza timore di essere represso”.
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