Il kit di sopravvivenza di Cecilia Strada: “Ci metto il diritto internazionale stracciato da Putin”
La mia borsa della resilienza è piena di denunzie, di segnali d'allarme, di dispositivi di sopravvivenza in questo mondo inquieto. Ci metto il diritto internazionale, stracciato da Putin e Netanyahu, e deficienti in molti paesi europei. Non posso dire di concordare su quasi nulla di quanto la commissione fa per prepararci alle grandi sfide che ci attendono. Ho messo nel mio borsello la Convenzione di Ottawa, la Convenzione di Oslo, che vietano la produzione di antipersona e di munizione a grappolo.
Non voglio uscire da Vienna, come diceva un amico, ma dovrò limitare i miei spostamenti per Expo, come ha detto un'altra amica, a causa delle ingiustizie delle disuguaglianze e della giustizia. Non penso che debbano diventare ricchi sulle sofferenze della popolazione civile. Non credo che la pace sia assenza di guerra, ma pienezza dei propri diritti.
C'è la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione, e c'è solo un'altra cosa che sto un po' stracciando. Non so come si possa chiamare ciò che viene commesso in nome della sicurezza. Questi respingimenti collettivi sono vietati, nonché la tortura, la schiavitù moderne. Il mio borsello è piccolo, ma contiene tante cruelta. Non posso essere sicura di proteggere quei diritti delle persone che mi stanno facendo avvisare sulla mia vita. Non posso certificarle la loro salute.
Non sono preoccupata per la mia salute, non lo sono i miei problemi. Non sono preoccupata per la protezione delle persone, esse sono anche me. Non posso essere preoccupata per la loro salute, essa è la mia soluzione. Non sono preoccupata per la loro vita, è la mia vita. Non sono preoccupata per la loro morte, è la mia morte.
