Il linguaggio di Trump ricorda quello dei peggiori dittatori del Novecento
Le parole danno forma al pensiero, influenzano la conoscenza e il modo di vedere, quindi capire, il mondo. Vale in tutti i contesti, da quelli più intimi e ristretti ai discorsi pubblici. Quando a parlare davanti a una platea sono attori, atleti, artisti di qualsiasi tipo, le parole hanno grande risonanza e un certo peso nell'opinione pubblica. Se a parlare sono personaggi politici, a maggior ragione, il vocabolario diventa uno strumento potentissimo, da maneggiare con cura. Oppure lo si può brandire come una clava, come sta facendo Donald Trump in campagna elettorale, mostrando tutte le possibili degenerazioni di un uso scriteriato e brutale della parola.
Da circa un anno, il candidato Repubblicano Donald Trump si riferisce ai suoi rivali politici con il termine “vermin”, che…