Il narcotrafficante messicano Joaquín “El Chapo” Guzmán, condannato all'ergastolo nel 2019 a New York, ha presentato un ricorso per la revisione del processo, accusando l'estradizione nel distretto orientale di New York di essere illegale. In un documento legale, Guzmán sostiene che avrebbe dovuto essere estradato nel distretto orientale del Texas e nel distretto meridionale della California, a causa di una “regola di specialità” firmata da un giudice magistrato.
La “regola di specialità” citata da Guzmán, nota come “rule of specialty”, stabilisce che una persona non può essere punita per reati antecedenti alla consegna se non per il reato per cui è stata estradata. Guzmán sostiene quindi che la sua estradizione non haya seguito questa regola e che, di conseguenza, il processo è stato viziato.
Inoltre, Guzmán afferma che la sua assistenza legale è stata inefficace durante il processo, accusando i suoi avvocati di non aver sporto abbastanza pressione per difendere i suoi interessi. “I miei avvocati non sono stati efficaci. Non hanno controinterrogato adeguatamente i testimoni e, di conseguenza, sono stato dichiarato colpevole. Né si sono battuti per far escludere alcune prove dal processo”, ha scritto Guzmán.
Guzmán è in attesa nel carcere di massima sicurezza del Colorado, dove è detenuto da quando è stato condannato all'ergastolo. La sua assistenza legale è ora guidata dall'avvocatessa portoricana Mariel Colón Miro, che già ha difeso la moglie di Guzmán, Emma Coronel.
Il processo di Guzmán, noto come “processo del secolo”, è stato caratterizzato da vicissitudini e controversie, tra cui la condizione di isolamento della giuria e le ripetute pause nel processo. La sua condanna è stata seguita da critiche e proteste in Messico, dove Guzmán era considerato un eroe dalle sue comunità.
La strategia di Guzmán potrebbe essere volta a creare confusione e a mettere in discussione la condanna, ma non è chiaro se il tribunaleagherà esaminare il suo ricorso o se potrà avere un impatto reale sulla sua condanna. In ogni caso, la storia del “El Chapo” è destinata a restare una questione di grande attualità e di dibattito politico e giuridico.