Il neo ministro Giuli, e l’egemonia culturale del Foglio di Ferrara
«Ben scavato vecchia talpa», marxianamente Giuliano Ferrara ieri gongolava, e con ragione: la fucina del suo Foglio pare diventata l’accademia della nuova classe dirigente, almeno di quella parte che ha l’obbligo di stare a tavola usando le posate d’argento con lo stile necessario. E dunque ecco Alessandro Giuli nuovo ministro della Cultura: se le cose dovessero continuare così diventerà una specie di Giuliano Amato, una riserva della Repubblica meloniana, se c’è un problema si chiama lui, e qui il problema c’era e bello grosso, chi mettere al posto dello sventurato (che come la Monaca di Monza “rispose”) Gennaro Sangiuliano, ’o ministro ’nnammurato, come ha scritto qualcuno.
La sagace premier ci ha messo tre giorni per capire che era meglio se si levava di torno,…