Il nuovo attacco di Meloni ai magistrati: “Io indagata? Danno per l'Italia”
Il nuovo attacco di Meloni ai magistrati: “Io indagata? Danno per l'Italia”. Il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha lanciato un durissimo attacco ai magistrati italiani, accusandoli di politicizzare la loro attività e di danneggiare il Paese.
Meloni, che si era ritrovata sulla prima pagina del Financial Times con la notizia di essere stata indagata, sostiene che tale evento non può essere considerato come un caso isolato e che, invece, è sintomatico di un più ampio problema che affligge l'Italia. La leader di Fratelli d'Italia denuncia la corruzione, la burocrazia e la politicizzazione della magistratura, che, a suo parere, ha portato a una perdita di fiducia nel sistema giudiziario e a una disillusione delle istituzioni.
Meloni sostiene che la situazione attuale è tale che “i magistrati politicizzati” cercano di colpire chi non è schierato con loro, creando un clima di intimidazione e paura. A suo parere, ciò è contrario al principio di equità e alla idea di Stato di diritto.
La leader di Fratelli d'Italia difende la propria azione, sostenendo che il suo governo sta lavorando per cambiare l'Italia, per renderla un Paese normale e governato da istituzioni oneste e trasparenti. Critica la tendenza a vedere la politica come un fatto esclusivo dei partiti, piuttosto che dei cittadini, e sostiene che i governi non devono essere scelti dai palazzi, ma dal popolo.
Meloni chiama in causa la magistratura, affermando che alcuni giudici vogliono governare, decidendo la politica industriale, ambientale, di immigrazione e sulla riforma della giustizia. Tuttavia, sostiene che ciò non è possibile in un sistema democratico, poiché l'equilibrio dei poteri è essenziale per la stabilità del Paese.
Conclude la leader di Fratelli d'Italia affermando che l'Italia non può più reggere su una sola colonna, ovvero la magistratura, e che è necessario un rilancio delle istituzioni, con un aumento della credibilità e dell'orgoglio per le persone per bene.
