Il nuovo capitolo dell’economia mondiale: shock temporaneo sui prezzi e il ruolo chiave delle banche centrali per superare l’impossibile trinità
Siamo davanti a uno di quei momenti spartiacque della storia economica globale, paragonabile per portata a quanto avvenne nel 1944, con gli accordi di Bretton Woods, o nel 1971, con la fine della convertibilità del dollaro in oro. E ora, nel 2025, l’annuncio del governo britannico sulla “fine della globalizzazione” non appare come un’esagerazione retorica, ma come la presa d’atto di una trasformazione già in atto da anni. È la fine dell’iper-globalizzazione, cominciata con l’apertura economica della Cina e la caduta del comunismo in Europa. Come ogni grande paradigma economico, anche questo non muore di colpo, ma per fasi.
Crollo Borse, altri i focolai da monitorare
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