Il nuovo Papa e la politica estera: quell'accordo con la Cina che ha visto protagonista Parolin
Chiuse le porte della Cappella Sistina, i cardinali dovranno scegliere colui che guiderà la Chiesa cattolica dopo Papa Francesco. Una scelta in cui uno dei tanti punti interrogativi sarà anche quello della politica estera del futuro pontefice. Perché se la Santa Sede non è una superpotenza militare, di certo lo è dal punto di vista religioso, culturale e politico. E la sua rete diplomatica rende il Vaticano un interlocutore privilegiato di qualsiasi governo. Consapevoli che dopo la “fumata bianca” ci sarà un nuovo leader a capo di una Chiesa seguita da più di un miliardo e quattrocento milioni di fedeli in tutto il pianeta.
La nuova direzione
La direzione intrapresa dal prossimo Papa e della sua Santa Sede sarà ancora più decisiva in un periodo in cui la…