Il nuovo partito riformista non si riduca a stampella: la visione immobile e nostalgica della politica italiana
Le parole sono importanti, diceva indignato il morettiano Michele Apicella. Quindi se il partito riformista che non c'è parte come “la gamba” di qualcos'altro, parte malissimo. Perché non parliamo di una novità politica, ma di una stampella. E se si tratta di questo, vanno bene anche tutti i “federatori” che ogni giorno vengono proposti o si auto-propongono sui giornali. Un federatore-giardiniere che deve mettere insieme un po' di cespugli.
L'analisi che ieri Goffredo Bettini ha offerto al Riformista non manca di acume, ma dà per scontata una premessa che scontata non è: la nuova forza politica deve essere funzionale al campo largo di Elly Schlein. In pratica, deve puntellare la sua deriva a sinistra (lui non la chiama così, ma giusto per fairplay). Emerge una…