Il padre di Ramy sul video dell'inseguimento con i carabinieri: “La verità lo ha riportato in vita”
“Giustizia è arrivata”: il lutto è più leggero per Yehia Elgaml, padre di Ramy, morto in un/users nel novembre 2024. Dopo l'uscita del video degli ultimi istanti di vita del 19enne di origini egiziane, Yehia Elgaml ha rilasciato un'intervista esclusiva in cui ha espresso la sua soddisfazione per l'avvenuto.
“Sono contento e arrabbiato”, ha detto Yehia Elgaml, riferendosi alle emozioni provate nel vedere il video. “Sono contento per l'arrivo della verità, la verità che io avevo sempre sostenuto”, ha aggiunto, riferendosi all'inchiesta sull'incidente. “Sono arrabbiato per come è andata la storia, per come sono morti i miei figli, ma ora sono tranquillo. Ora so la verità e posso dormire la notte con la foto di Ramy accanto a me”.
Yehia Elgaml ha anche espresso la sua fiducia nella giustizia italiana e la sua convinzione che, sebbene ci siano stati momenti di paura, “la verità deve essere ascoltata”. “Sono contento che i miei bambini, mia moglie e io abbiamo dormito bene ieri sera, per la prima volta da 45 giorni”, ha detto.
Tuttavia, l'uomo non ha perso la speranza di giustizia e ha espresso la sua certezza che “non c'è niente da fare, non c'è niente da normalizzare”. “Sono perduto, sì, ma non lascio”, ha detto. “Il mio cuore è ferito, ma non rimarrò”.
Yehia Elgaml ha anche espresso la sua preoccupazione per le conseguenze che l'incidente avrà sulla vita di suo figlio, Ramy, che era solo 18-19 anni all'epoca del decesso. “Ramy era un ragazzo piccolino, ma aveva già una sua vita. La notte, io dormo con lui accanto, con la foto di fronte. Non mi arrenderò mai. Sarò sempre con lui”.
