Il “patto della birra” tra Conte, Schlein e Avs. E la platea fischia Renzi
“Ecco il ‘pacto della birra' tra Conte, Schlein e Avs. La platea fischiare Renzi, saluti coalizione magnata coalizione fortunata, piove il governo ladro, ce l'avevo qui! Questa è la destra che è arrivata ha tolto il reddito di cittadinanza, ha detto no al salario minimo repressiva e regressiva. Vorrei che questa serata fosse l'avvio di questa alternativa, invitando a non commettere gli errori del passato che ci hanno portato ad essere divisi. Non è questione né geografica né tecnica, serve una proposta credibile. Oggi è come costruiamo un programma che dia risposte sulle questioni sociali, sul salario minimo, sulla politica energetica, che non può prevedere per noi il nucleare con chi non sposa una legge sul salario minimo, come ha fatto Italia Viva.
Calenda ha fatto il Jobs, noi siamo impegnati a un referendum che vuole abolire quella norma. Se vogliamo essere credibili dobbiamo anche avere la capacità di costruire una discontinuità con il passato. Manca qualcuno, rappresentanza ideale di altri esponenti di centro come Renzi e Calenda, un significato politico bisogna cominciare a coltivarlo questo campo, a uscire dal gioco delle foto e a fare un tavolo permanente.
Il punto non è la sommatoria di Bonelli, Fratoianni, Renzi, Calenda e Schlein, il punto è come costruiamo un programma credibile. Oggi ci sono differenze tra noi e Conte sull'Europa, sul posizionamento internazionale, sulla giustizia, sul lavoro, ma dobbiamo ragionare tra di noi e capire quali sono i margini per superare queste distanze.
Il conflitto di interessi è importante, perché dobbiamo evitare che ci sia contaminazione tra affari e politica. Credo che ci sia già questa alternativa su cui lavorare assiduamente sia in Parlamento che nel paese.
Io penso che è importante che oggi siamo qui tutti insieme, poi dico, abbiamo delle cose di cui discutere sul pianificazione a tempo debito. Dico io, in alcune regioni e in alcuni comuni siamo stati in grado di mettere avanti un progetto concreto, credibile e serio di mettere insieme anche altre forze che qui non ci sono.
Ci penso all'esempio della Sardegna dove abbiamo vinto senza Cito l'esempio della Basilicata dove invece abbiamo perso. Proviamo a non prenderla dal lato nome a nome, ma da tema a tema. Se noi in questo tassello per tassello a un certo punto qualcuno ci viene a dire che bisogna rifare il lavoro set, credo che sentiremo un grande no. E lo diremo tutti insieme.
La cosa importante è costruire un progetto serio, credibile, coeso, poi si trova front Woman o front Man. Sappiamo anche che ci sono differenze, bisogna cominciare a vedere se sono incolmabili o ci si può riavvicinare. Ho mai detto che volto Trump, ma abbiamo avuto il Partito Democratico. Sin qui cosa è successo al conflitto irra? Cosa è successo a Gaza? Il governo americano per tre volte ha votato contro soluzioni all'assemblea delle Nazioni Unite. Fatemi applaudire, Laris, quando creerà una svolta su Gaza. Non ho compreso se quella spinta verso il rispetto del diritto internazionale che Giuseppe Conte contesta di non aver trovato pienamente chiaramente nelle parole di Camala Herry, lui confida di poterlo trovare in Trump. Ma questo è un problema.
Io penso che questo è un momento di crisi profonda, profonda. Non è una questione di essere filo-putiniano o no, è questione di politica estera. Ecco il nodo gordiano. Quello che sto dicendo non è una polemica, è una questione che tocca la vita delle persone. Bisognava puntare investire su una svolta negoziale, si è scelta un'altra strada, fallimentare. E la popolazione ucraina sta pagando.
Questo con noi non di politica. Altrimenti passo direttamente a chiudere il dibattito con Bonelli. Io penso che dopo due anni e mezzo di strategia fondata solo sulle armi, è arrivato il momento di un salto di qualità. Discuteremo. Ma con queste forze lavoriamo alla costruzione della convergenza”.
